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Augusto Pulega

9 febbraio 1872 - 11 gennaio 1925

Scheda

Augusto Pulega, da Luigi e Luigia Castelvetri; nato il 9 febbraio 1872 a S. Giovanni in Persiceto. 3ª elementare. Bracciante e cementista. Iscritto al PSI.
Nel 1913 fu arrestato a S. Giovanni in Persiceto per la sua partecipazione alle lotte sindacali e condannato a un mese di reclusione. Trasferitosi a Bologna, divenne uno dei dirigenti della cooperativa di consumo del Malcantone, oggi Belcantone, nella zona Barca (Bologna).
Per essersi rifiutato di rassegnare le dimissioni da presidente della cooperativa, fu più volte bastonato dai fascisti nel 1924.
La sera dell'11 gennaio 1925 alcuni squadristi, guidati da Giulio Mignani, detto Maciste, della MVSN, entrarono nella sede della cooperativa e chiesero ad alta voce: «Chi è Pulega?». Essendo seduto ad un tavolo, intento a parlare con alcuni compagni, si alzò e, secondo la versione de "L'Avvenire d'Italia", disse: «Eccomi qua, sono Pulega».
Dopo averlo perentoriamente invitato a uscire dal locale, Mignani gli si avvicinò e lo colpì al capo con un bastone. Colpito a sua volta al viso da un bicchiere, Mignani estrasse la pistola e gli sparò al volto.
Trasportato all'ospedale, decedette poche ore dopo il ricovero.
Quando si presentò alla corte d'assise di Bologna, il 13 e 14 dicembre 1925, Mignani si difese dicendo di essere entrato nella cooperativa perché era un «covo di bolscevichi» e che Pulega l'aveva aggredito, nonostante fosse stato invitato «pacificamente» a uscire dal locale per un abboccamento.
La pubblica accusa chiese la sua condanna per omidicio volontario.
Il difensore avvocato Alfredo Pondrelli sostenne la sua innocenza e disse che era entrato nella cooperativa come un «domatore nella gabbia dei leoni». Fu assolto per legittima difesa.
I numerosi fascisti presenti in aula salutarono la sentenza al grido di «Alalà».
Sulla facciata della sede della cooperativa, oggi in via della Barca 29, è stata murata una lapide con l'effìge di Pulega. L'epigrafe dice: «A perenne ricordo di / Augusto Pulega / Presidente Cooperativa di Consumo / generoso cuore di operaio e di cittadino / visse e operò nella fede del sicuro domani / che volle nostro, libero e felice / Cadde per mano fascista l'11 gennaio 1925 / sublime esempio di cosciente fierezza proletaria / I cooperatori del Malcantone posero / Addì 11 settembre 1954, nel cinquantenario della fondazione del sodalizio».
Il suo nome è stato dato a una sezione del PSI e ad una strada di Bologna. [O]