Schede
Il 22 gennaio si inaugura presso il Teatro Modernissimo la I Mostra d'Arte Futurista, alla presenza di diverse personalità, quali Arpinati, Federzoni, Grandi. Marinetti ricorda all'inaugurazione "un'oceanica gazzarra divisa in squadristi seguaci di Baroncini e in squadristi seguaci di Grandi".
Riccardo Bacchelli la recensisce sul "Resto del Carlino".
Espongono tra gli altri Pannaggi, Masnata, Balla, Depero, Dottori e, tra i bolognesi, Guglielmo Sansoni, detto Tato, che si presenta sotto vari pseudonimi.
Il capo del Futurismo ironizza sull'architettura di Palazzo Ronzani, che ospita la mostra, definendola "pseudo classicista, pseudo eclettica".