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Roberto Ruggeri

28 aprile 1893 - 29 giugno 1916

Scheda

RUGGERI Rag. ROBERTO di Raffaele e di Tassoni Silvia, nato a Castel Maggiore il 28 aprile 1893, celibe, professione impiegato, residente a Trebbo di Reno, via Lame n. 26, sottotenente del 10° Reggimento Fanteria, 1^ sezione mitragliatrici pesante (BRIGATA REGINA) – morto giovedì 29 giugno 1916 sul campo a Monte Cappuccio (sulle carte militari risulta Bosco Cappuccio) in seguito ad azioni di gas asfissianti da parte del nemico (Registro atti di morte pag. 48, n. 853 d’ordine del 10° Reggimento fanteria) – sepolto nel cimitero del 10° Fanteria fossa n. 664; successivamente traslato nel Sacrario Militare di Redipuglia, gradone 18° tomba 32565.
“...Dopo la 5^ battaglia dell’Isonzo, i reggimenti 9° e 10° si avvicendano in trincea senza che si registrino avvenimenti particolari, fino all’alba di quel fatidico 29 giugno 1916 in cui gli austro-ungarici effettuano il primo attacco con gas tossici (cloro-fosgene) sul Monte S. Michele nel carso isontino; questo attacco viene deciso per alleggerire la forte pressione dell’esercito italiano sulle linee austriache del medio e basso Isonzo che le avrebbe potute far crollare da un momento all’altro. Dalla località Mainizza al bosco Cappuccio gli austro-ungarici installano ben seimila bombole di gas utilizzandone solo tremila nel settore sud a causa del vento sfavorevole del settore nord.
Alle ore 5,30 del mattino del 29 giugno inizia il deflusso dei gas verso monte S. Martino-q. 164 tenuto dalle brigate Pisa (29° e 30° reggimento) e Regina (9° e 10°) che viene investito in pieno. La densa nube bianco-giallognola di straordinaria potenza venefica, avanzando supera il rialto del Cappuccio e di Q. 194 (ridotto “Regina”), discende ed invade le bassure, le conche, il bosco Triangolare, il bosco Lancia e dilaga giù verso l’Isonzo e Sagrato, seminando nella sua micidiale corsa la strage e la morte che ghermisce molti uomini (tra di essi anche il sottotenente Roberto Ruggeri).
Si susseguono due ondate d’attacco di soldati austro-ungarici armati di pugnali e mazze ferrate con pezze e fasce mollettiere arrotolate attorno agli scarponi per non farsi udire nella nebbia del gas e che subiscono, a loro volta, notevoli perdite sia per l’accanita ed eroica difesa dei nostri fanti della brigata Regina comandati dal Maggior Generale Emilio Sailer, che per il vento che mutando direzione respinge folate di gas sugli stessi assalitori. Le perdite inflitte al 10° fanteria di cui fà parte il Ruggeri si rivelano assai gravi ed in massima parte dovute all’azione venefica dei gas: Ufficiali 34 morti e 14 feriti - Truppa 1286 morti, 162 feriti, 170 dispersi.
Per le prove di coraggio e di ardimento dimostrate negli anni 1915 e 1916 per cui i reggimenti costituenti la brigata Regina “Resero col loro sangue sacro alla Patria il Monte S. Michele e le sue balze” fu concessa, alle loro bandiere, la Medaglia d’Oro al Valore Militare...”. (da Brigate di Fanteria – 1° vol.; da La guerra dei Gas di N. Mantoan ed altre fonti minori)

Dal Bollettino del Comando Supremo diramato il 30 giugno 1916: “Sul Carso, nella zona di Monte San Michele e di San Martino, l’avversario disperando di contrastare in altro modo la nostra azione offensiva, spinse ieri sulle nostre linee dense nubi di gas asfissianti, alla quale fecero seguire un violento contrattacco. Le nostre valorose truppe, sfidando gli elementi deleteri dei gas, respinsero con magnifico slancio le colonne nemiche infliggendo loro sanguinose perdite e prendendo 403 prigionieri”.
Il “Giornale del Mattino” del 15 agosto 1916 così comunica la sua morte: “E’ giunta dal Comando la notizia della morte del sottotenente Roberto Ruggeri, la cui vita fu offerta con eroico sacrificio alla nostra guerra di redenzione.
Il Comandante del reggimento, cui apparteneva il valoroso combattente, ha comunicato la notizia ferale alla famiglia in questi termini nobilissimi: “Adempio al doloroso dovere di annunciar Loro che il bravo sottotenente Roberto Ruggeri è caduto gloriosamente per la Patria, vittima dei gas venefici spinti sulle nostre linee dal nemico la mattina del 29 giugno u.s.
Avvolto dalle ondate deleterie dei gas, egli rimase al suo posto a difendere, insieme coi compagni, le nostre posizioni: così sacrificò la giovane vita al dovere, all’onor militare, alla grandezza d’Italia. Accolgano le mie più vive condoglianze.
Generale Mondolfo”
Alla famiglia del giovane soldato, caduto da prode sul campo della gloria, giunga, anche gradita, nella tragica ora, la nostra schietta parola di compianto e di ammirazione”
L’”Avvenire d’Italia” del 20 agosto 1916 così scrive: Trebbo 19 “Ieri nella Arcipretale hanno avuto luogo solenni funerali in suffragio dell’anima del sottotenente rag. Roberto Ruggeri, morto sul Carso il 29 giugno.
Assisteva largo stuolo di fedeli ed un’eletta schiera di signori e signore accorsi dalla città e dai paesi vicini ad onorare la memoria dell’eroico giovane, che seppe ispirare generali simpatie per la gentilezza dell’animo, la mitezza del carattere, la serietà della vita.
Si distribuiva il ritratto del rag. Ruggeri, colla lettera con cui il capitano ne partecipava la morte, che è il bell’elogio che possa farsi del compianto estinto”