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Fanteria - 25° e 26° reggimento, brigata Bergamo

Schede

Sede dei reggimenti in tempo di pace: Piacenza Distretti di reclutamento: Nola, Piacenza, Pinerolo, Pistoia, Reggio Calabria, Roma, Siracusa, Sulmona, Teramo, Venezia, Voghera
Anno 1915
All’inizio della guerra la Brigata è dislocata in Val Judrio, alle dipendenze della 7° divisione che ha ricevuto come obiettivo la conquista della testa di ponte che difende Tolmino . Nei primi mesi di guerra la Bergamo, al prezzo di gravi sacrifici, riesce a strappare al nemico alcune trincee della sua prima linea sul Santa Maria e Santa Lucia, costituendo così un sistema di nostri avamposti a stretto contatto coll’avversario. Il 16 agosto è tutta la 7° divisione che opera contro il Santa Lucia, dopo reiterati tentativi vengono occupati diversi trinceramenti alle falde della collina, la Bergamo resiste poi ai contrattacchi sferrati dalle truppe austroungariche, anzi sullo slancio riesce ad ampliare il terreno in suo possesso verso la quota 588. Dopo un breve periodo di riposo, in ottobre, durante la III° Battaglia dell’Isonzo, la Brigata si lancia ancora contro la detta quota, dove più forti sono le difese del nemico: a nulla vale il valore dimostrato dai suoi fanti ed i progressi sono praticamente di pochi metri.
Gli uomini fuori combattimento dal 16 agosto al 4 novembre sono 3500. Nella IV° Battaglia dell’Isonzo l’obiettivo diventa il colle Santa Maria, dove una posizione nemica chiamata il “ridotto di S. Maria”, aveva fino ad allora fermato ogni nostro tentativo; la Brigata lancia attacchi senza soste fino ad ottenere l’abbandono del ridotto da parte del nemico, tuttavia il tiro della artiglieria austriaca non permette che la conquista divenga punto di partenza verso la cima del colle, che rimane inespugnata .
Anno 1916
La Brigata Bergamo trascorre il secondo anno di guerra nello stesso settore, alternando i reparti tra 1° e 2° linea, senza comunque partecipare ad avvenimenti degni di nota. Oltre al servizio in trincea, svolge lavori di consolidamento di strade e ponti per l’arrivo dei rifornimenti, opera servizi di pattugliamento ed interviene quando il nemico tenta di rioccupare sue posizioni con improvvisi quanto brevi assalti.
Il 22 novembre la Bergamo scende a riposo, poi passa alle dipendenze della 16° divisione.
Anno 1917
All’inizio della X° Battaglia dell’Isonzo la Brigata è schierata contro la quota 144, nel settore di Monfalcone; il 23 maggio la Bergamo conquista la quota 92, poi la quota 43, quindi continua l’avanzata sulle quote 36 e 100; l’artiglieria nemica e numerose squadriglie di aeroplani che falciano le file allo scoperto, non fermano i fanti della Bergamo ed anche il viadotto ferroviario di Flondar cade nelle sue mani. Il 25 maggio la Brigata ha raggiunto gli obiettivi assegnati, ma ben 2700 soldati sono fuori combattimento e la Brigata viene ritirata dalla 1° linea. Il 17 agosto, XI° Battaglia dell’Isonzo, la Bergamo è all’ala sinistra della 3° Armata, opera contro il paese di Raccogliano, raggiunto e superato nelle prime fasi della battaglia; poi l’attacco si sposta contro la quota 86 a nord del paese di Vertojba: per gli austriaci si tratta di una posizione di grande importanza, nulla possono gli sforzi dei fanti della Brigata contro le fortissime difese e le numerose postazioni di mitragliatrici avversarie; dopo alcuni giorni la Bergamo ormai dissanguata viene ritirata dai combattimenti.
Tuttavia gli esiti incerti della grande battaglia lanciata dall’esercito italiano, richiedono che essa torni in linea, ed il giorno 27 agosto prende posizione di fronte al San Marco, la collina maledetta, una vera porta per l’inferno. Nulla viene lasciato di intentato, ma neppure un metro di quella collina passa in nostro possesso, la Bergamo ormai con gli effettivi ridotti al minimo rientra nelle retrovie. Sino al 25 settembre la Brigata rimane a riposo a Gradisca, poi ritorna in linea nel settore Raccogliano – Vertojba – Vippacco. Lo sfondamento operato dai tedeschi a Tolmino nella XII° Battaglia dell’Isonzo, obbliga la Bergamo ad abbandonare il Carso; durante il ripiegamento la Brigata agisce in retroguardia e viene coinvolta nello scontro ingaggiato a Pozzuolo del Friuli dalla 2° Brigata di Cavalleria (Genova e Lancieri di Novara); due suoi battaglioni vengono inviati a sostenere l’azione dei cavalleggeri che si erano asserragliati dentro al paese, dopo cinque ore di battaglia casa per casa, contro forze nemiche preponderanti, i pochi superstiti debbono arrendersi. Nella ritirata al Tagliamento e poi al Piave, circa 3500 uomini della Bergamo rimangono dispersi; dal 29 novembre al 6 dicembre la Brigata rimane a riordinarsi presso Padova, poi ricostituita nei ranghi con nuovi complementi, torna in linea sull’Altipiano d’Asiago.
Anno 1918
Dal febbraio alla fine di marzo la Brigata è in prima linea nella zona Col Del Rosso – monte Valbella. Alterna turni in linea ed a riposo sino alla grande battaglia del solstizio, quando il 17 giugno è chiamata a contenere il nemico che a Monastier ha passato il Piave.
Nei giorni seguenti i suoi fanti sono prima costretti ad indietreggiare, poi riprendono l’iniziativa e con una serie di contrattacchi riconquistano tutto il terreno perduto; sullo slancio, il giorno 25 sfondano la prima linea nemica e costringono gli austriaci a ripiegare sulla sponda sinistra del fiume. Per permettere l’arrivo di nuovi complementi la Bergamo viene inviata a riposo, poi finalmente ricostituita ritorna sull’Altipiano d’Asiago.
Iniziatasi l’ultima battaglia, Vittorio Veneto, la Bergamo è tenuta in riserva poi fatta avanzare per inseguire il nemico in rotta ed il giorno 3 novembre si trova sulla linea del torrente Torre, monte Panarotta, San Osvaldo.
La Brigata Bergamo ottenne, oltre a numerose citazioni sui bollettini del Comando Supremo, due medaglie d’argento alla bandiera dei reggimenti; vennero consegnate ad ufficiali e soldati 180 medaglie d’argento e 310 medaglie di bronzo.