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Fanteria - 135° e 136° reggimento, brigata Campania

Schede

Costituita nel marzo 1915 con battaglioni del 64° e 32° Fanteria.

Anno 1915
La Brigata si raccoglie nella prima metà di giugno nella zona tra Risano e Lanzacco (nei pressi di Udine), alle dipendenze della 27a divisione. Dopo diversi trasferimenti, il 12 luglio il 136° entra in linea nel settore di Ronchi, sotto il comando della 14a divisione. In occasione della II battaglia dell'Isonzo, gli uomini della “Campania” sono impegnati a partire dal 19 luglio contro Monte Sei Busi: fino alla seconda metà di agosto si rendono protagonisti di un'avanzata metodica ma molto lenta, in quanto grandemente ostacolata dal nemico. Il 24 agosto le truppe sono chiamate a riposo, ed inviate tra Persereano e Percoto (vicino a Pavia di Udine) per il riordino.
Nella seconda metà di settembre la Brigata è tradotta nell'area compresa tra Korada e Kambresko (a sud di Tolmino), dove compie soltanto azioni dimostrative cercando di distrarre il nemico da ulteriori sortite compiute in settori laterali.
Ai primi di dicembre il comando di Brigata assume la difesa del settore di Oslavia, nel Goriziano, mentre il 13 si trasferisce al «Lenzuolo Bianco», dove rimane sino alla fine dell'anno.

Anno 1916
Dopo un breve periodo di riposo, gli uomini della “Campania” sono richiamati in linea alla metà di gennaio, per sostenere la Brigata “Novara” in un attacco contro le posizioni nemiche tra quota 188 e la selletta di Oslavia. L'azione ha successo, ma già il 24 gennaio il nemico riesce a riconquistare le trincee della selletta: i reggimenti, che hanno subìto un migliaio di perdite, vengono richiamati quindi nella zona di riposo il giorno successivo.
Tra il febbraio e l'inizio di aprile la Brigata è stanziata tra Pozzecco e Zompicchia (vicino Codroipo), quindi è trasferita in Valsugana alla metà del mese. A fine maggio i reggimenti vengono divisi: il 135° viene impegnato in lavori di rafforzamento a Brocon, mentre il 136° è in linea per la difesa del tratto che dalla sinistra del Brenta giunge alle falde del Monte Levre. Dal 9 giugno il comando di Brigata opera quindi ad Ospedaletto, in difesa dello sbarramento della Val Brenta e, quando il 20 il 135° sostituisce l'83° Fanteria che operava sul versante destro della valle, la “Campania” è riunita nei suoi effettivi. Sino all'agosto continua a prodigarsi in azioni dimostrative volte ad alleggerire la pressione sulle unità laterali, quindi il nemico, a cavallo tra il 30 agosto ed i primi del mese di settembre, lancia un attacco contro il 135°, che viene però respinto completamente. A metà mese la Brigata è impegnata in un'azione dimostrativa della 15a divisione: l'avanzata raggiunge buoni risultati, ma eventi che occorrono in settori laterali impongono un ordinato ripiegamento sulle posizioni di partenza.
A metà dell'ottobre, dopo un brevissimo periodo di riposo, il comando di Brigata e il 135° sono di nuovo operativi tra il Ponte di Ivano e Strigno e il Vallone sud di Pra della Bella (Trentino), mentre il 136° rimane a disposizione del comando del settore Valsugana (51a divisione). Rimasta in linea fino alla metà di dicembre, il 22 la “Campania” si trasferisce in zona di riposo – tra Fonzaso e San Vito, nel bellunese – sino alla fine dell'anno.

Anno 1917
Nella seconda metà di marzo il comando di Brigata e il 136° vengono inviati a Conca del Tesino (in Trentino), mentre il 135° a Fastro (tra il bellunese e il vicentino), alle dipendenze del XVIII Corpo d'Armata: nei loro rispettivi settori, i reparti si alternano tra attività di pattuglia e lavori di rafforzamento. A metà del settembre parte dell'organico della Brigata partecipa ad un colpo di mano contro le linee nemiche oltre il torrente Maso e le posizioni tra Castelnuovo e Caverna, quindi nel novembre, in seguito alla rotta della II Armata, la “Campania” è costretta a ripiegare. Il 7 novembre le truppe raggiungono (agli ordini del I Corpo d'Armata) la destra del fiume Piave, per la difesa della fronte che da Rivasecca giunge a Cascina Serena.
Ad inizio dicembre gli uomini raggiungono Fonte San Martino, per essere quindi dislocati in linea: l'11 gli austriaci lanciano un attacco contro le posizioni che vanno dal Col dell'Orso al Col dell'Agnella: questa sortita viene però respinta da reparti del 136°, così come quelle lanciate il 17 e il 19 dicembre, rispettivamente contro la linea Valderoa-Monte Solarolo e Valpore di Fondo.

Anno 1918
Fino alla seconda metà di gennaio la “Campania” è di pattuglia nel settore Monte Solarolo – Monte Grappa, finché non è sostituita dalla “Barletta”.
A metà del marzo i reggimenti sono tradotti nella zona del Montello, dove divengono operativi dall'inizio di aprile: alternandosi con la “Reggio”, dal 4 giugno restringono il loro settore di competenza alla fronte Ciano-Cascina Serena. A metà del mese i comandi austro-tedeschi lanciano l'ultima offensiva sul Piave: la “Campania” è ora ritratta a difesa della linea Colesel Val dell'Acqua-Val San Martino. Il 21 e 22 giugno la resistenza si fa infine controffensiva: il 23 il Piave è raggiunto, e il nemico è ricacciato oltre il letto del fiume.
Dopo un mese di riposo speso tra Venegazzù e Biadene (nel Trevigiano) ed un periodo di trasferimento misto ad ulteriore riposo, le truppe rientrano in linea dall'inizio di ottobre. In vista della nostra offensiva finale, gli uomini si preparano a passare il Piave tra Pederobba ed Onigo: il 27 il passaggio del fiume è però ostacolato dal tiro dell'artiglieria nemica, che provoca la rottura della passerella e la morte di 43 tra ufficiali ed uomini della truppa. Solamente il 29 i pontieri riescono ad organizzare il guado del Piave e l'obiettivo assegnato alla Brigata (Molino Sottolo) è presto raggiunto. Alla fine del mese le truppe raggiungono la displuviale Monte Cesen – Monte Cimon, riuscendo anche in questo frangente a catturare al nemico molto materiale da guerra. Ricevuto ordine di ripassare il fiume, il 4 novembre la notizia della firma dell'armistizio coglie la Brigata “Campania” nella zona compresa tra Mas e Péron, nel Bellunese.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. V, Roma, Libreria dello Stato 1927, pp. 307-312