Piano del Voglio, (BO)

Piano del Voglio, (BO)

1796 | 1918

Scheda

San Benedetto Val di Sambro divenne Comune autonomo nel 1871, ed assunse l'attuale denominazione nel 1924. In precedenza la sede comunale era a Pian del Voglio, oggi frazione di San Benedetto, conosciuto come Piano fino al 1862, quando la denominazione Voglio (il nome di un torrente vicino) fu aggiunta per Regio Decreto. Nella seconda metà dell’Ottocento il comune fu coinvolto nella costruzione della ferrovia direttissima Bologna-Firenze; in un primo momento il progetto fu affidato a Giovanni Protche, il costruttore della Porrettana, ma in seguito alla sua morte, nel 1887, passò agli ingegneri Minarelli e Dall’Olio, sotto il cui operato iniziarono i lavori nel 1913. La Prima guerra mondiale rallentò pesantemente la costruzione della ferrovia, che fu inaugurata solo nel 1934. Tra i suoi abitanti, coinvolti nella Grande Guerra, si ebbero136 caduti, alla cui memoria il Comune eresse un monumento nel 1927.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: PIANO DEL VOGLIO (4713 ab.). – Il territorio di questo Comune si stende nella parte orientale del mandamento e tocca a sud il confine della provincia di Bologna con quella di Firenze. Anche questo è Comune assai frazionato ed esclusivamente rurale. – Piano del Voglio, capoluogo, è un modestissimo villaggio di circa 580 abitanti, a 612 metri sul livello del mare, costituito in massima parte da case montanine di apparenza più modesta, in cui nulla havvi che sia meritevole di rilievo. Dista 8 chilometri a nord-est da Castiglione. Le altre frazioni del Comune, i villaggi cioè di Montefredente, di San Benedetto, Lagaro, ecc., sono più modesti e rustici del capoluogo. Il territorio di Piano del Voglio non è molto fertile: dà scarsamente cereali, legumi e frutta; il prodotto fondamentale della regione è quello delle castagne, che oltre essere quivi uno dei fattori massimi dell’alimentazione pubblica, è anche oggetto d’un cospicuo commercio di esportazione in Toscana od altrove. Importante è pure il prodotto delle boscaglie, da cui si traggono legnami d’ogni sorta. I pascoli della regione alta sono utilizzati nell’allevamento degli ovini, altro importante cespite della economia locale. (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti)

Bibliografia: Evaristo Stefanelli, San Benedetto Val di Sambro, Bologna, Centro Grafico Cooperativo, 1977.

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