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Carlo Alberto Pasolini

26 Giugno 1892 - 19 Dicembre 1958

Scheda

Carlo Alberto Pasolini dall'Onda, nato a Bologna il 26 giugno 1892 e morto a Roma il 19 dicembre 1958, fu il padre del poeta, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini.

Pasolini era un tenente di stanza a Conegliano (TV) presso il 56° reggimento di fanteria che, durante i festeggiamenti per l'inaugurazione del Littoriale (attuale stadio Dall'Ara) da parte del Duce in visita a Bologna, era incaricato alla sicurezza nella zona dell'incrocio Rizzoli/Indipendenza.
Proprio durante la svolta del corteo verso via Indipendenza si verificò un attentato con arma da fuoco ai danni di Mussolini.
Nelle indagini che seguirono e che evidenziarono inizialmente molte divergenze sull’identità dell’attentatore fu ascoltato, la sera stessa, Carlo Alberto Pasolini, che dichiarò: “L’automobile presidenziale, giunta allo svolto di via Rizzoli-via Indipendenza rallentò la velocità e il sottoscritto ebbe l’impressione che fosse quasi ferma. In questo stesso momento vide un braccio allungarsi sopra la sua spalla sinistra ed udì un colpo d’arma da fuoco e vide la fiammata. Afferrò immediatamente il braccio stringendolo fra le sue mani facendo volgere l’arma impugnata verso terra ed impedendo che l’attentatore continuasse a sparare. In suo aiuto giunse subito il Rag. Vallesi [recte, Vallisi] che, afferrata la mano dello sparatore, gli strappò l’arma mentre due commissari di PS, Ufficiali della MVSN ed un maresciallo dei RRCC strappavano dalle mani del sottoscritto l’attentatore trascinandolo verso il Bar Centrale” (Archivio Centrale dello Stato, Roma, Tribunale speciale per la difesa dello Stato, b. 185, vol. III).
Il giovane anarchico Anteo Zamboni, riconosciuto come l'attentatore, venne poi linciato a calci e coltellate dalla scorta fascista.


Nel corso della seconda guerra mondiale fu rinchiuso in un campo di prigionia inglese in Kenya dal 1941 alla fine del conflitto.
Tornato in Italia con il grado di colonnello ebbe problemi di alcolismo e paranoie, che gli resero sempre più difficile la vita familiare, specialmente nei rapporti con il figlio Pier Paolo che dal 1947 si era iscritto al Partito Comunista Italiano.
Nel 1951 si ricongiunse con i familiari a Roma, dove morì alla fine del 1958