Salta al contenuto principale Skip to footer content

Palazzo Scagliarini Rossi

Di rilevanza storica

Schede

L'architetto Giovan Battista Martinetti acquista in età napoleonica un'ampia area tra Via San Vitale e via Giuseppe Petroni, affacciata su Piazza Aldrovandi.

Per la moglie Cornelia Rossi costruisce una dimora destinata a passare alla storia: un antico convento benedettino viene trasformato in un sontuoso palazzo e l’orto in un giardino all’inglese "informale", con statue, fontane, colonne classiche, che risponde al desiderio illuministico di ritorno a una natura selvaggia e piena di sorprese. Dal giardino si accede a una grotta ornata di stalattiti, definita dal Foscolo "l'armonioso speco", che un tempo era la cripta romanica della chiesa dei SS. Vitale e Agricola. Questo luogo è per tutti "l'orto delle Esperidi, il giardino di Calipso, il tempio della Venere bruna". Cornelia è una donna colta e ama ospitare artisti e scrittori, alcuni dei quali si invaghiscono di lei: da Monti a Leopardi, da Canova a Byron, da Stendhal a Foscolo, appunto. Antoine Claude Pasquin (meglio noto con lo pseudonimo di Valery) definì la residenza visitata tra 1826 e 1827, un'armonica unione di 'lusso e arte italiana, comfort inglese ed eleganza francese'. Giovan Battista Martinetti tra 1806 e 1810 coinvolse per la decorazione degli ambienti i pittori Felice Giani e Gaetano Bertolani. Purtoppo perduto l'ambiente decorato dai due artisti con il tema delle Muse, lodato da Antonio Canova e Pietro Giordani. L'edificio successivamente subì profonde modifiche, soprattutto quando divenne sede dell'Istituto Ungarelli grazie alla concessione del nipote di Cornelia, Germano Rossi. Nell'ex giardino trovò sede anche la 'Casa del soldato' realizzato durante la Grande Guerra.

In collaborazione con Diverdeinverde.