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Tunica del Battaglione Alto reno

1848 | 1849

Schede

La tunica, appartenuta a Livio Zambeccari, è in panno turchino scuro a due file di nove bottoni semisferici in metallo liscio argentato; goletta montante aperta, paramani e profilatura all’abbottonatura in panno verde; mostre a tre punte ai paramani delle maniche dello stesso panno della tunica, orlate in panno verde; al colletto e ai paramani è cucito un alto gallone da ufficiale superiore in filato metallico argentato.

Il Battaglione Alto Reno, detto anche Cacciatori Alto Reno, fu uno dei numerosi corpi franchi, «formazioni militari spontanee, improvvise e autonome», nelle quali «si manifestò l’incontenibile slancio degli Italiani a correre alle armi per la libertà e l’indipendenza della Patria». È probabilmente anche uno dei più noti, sia per le tendenze radicali e repubblicane dei suoi componenti, sia per la tempra caratteristica del suo creatore e comandante conte Livio Zambeccari, sia per avuto nelle sue file uomini come Felice Orsini e Angelo Masini e infine per le gesta compiute durante tutta la campagna del Veneto. Costituito ufficialmente il 31 marzo 1848, fu inviato a sostenere, insieme ad altri corpi franchi, la prima linea di difesa sul Po, che attraversò il 3 aprile per dare battaglia agli Austriaci. Partecipò quindi a tutta la prima parte della campagna, in particolare alla difesa di Treviso e di Vicenza dove capitolò insieme alle altre truppe provenienti dallo Stato Pontificio con l’obbligo di non combattere più contro gli Austriaci per tre mesi. Rientrato a Bologna, venne allontanato dalla città agli inizi di agosto – nel rispetto degli accordi di capitolazione – all’avvicinarsi delle truppe austriache. Il 15 di agosto Zambeccari decise di ricondurre il battaglione a Bologna dove ebbe un ruolo rilevante nel sostenere i popolani armati nelle loro rivendicazioni nei confronti del Comitato di Salute Pubblica e della Guardia civica. Oramai divenuto ingovernabile – anche per la presenza al suo interno di delinquenti comuni – venne ricostituito, rafforzato ed infine assoldato dal Governo Veneto per la difesa di Venezia. Rientrò a Bologna in dicembre, quando la fuga del Pontefice aveva fatto prevalere anche in questa città la tendenza repubblicana, e fu inquadrato nell’esercito della Repubblica Romana; infine, nel giugno del 1849, partecipò alla difesa di Ancona.

Luca Giovannini

In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.  Bibliografia: Dallolio 1919; Natali 1935;
Un giorno nella storia di Bologna… 1998; Tra il Reno e la Plata… 2001.