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Ritratti di Giorgio Morandi e Cesare Gnudi

1949 | 1950 ca.

Schede

Formatosi in ambiente bolognese, Quinto Ghermandi (Crevalcore, 1916 – San Lazzaro di Savena, 1994) è stato un elegante e brioso scultore della seconda metà del secolo scorso e uno degli artisti bolognesi più rappresentativi del Novecento. Dalla fine degli anni Quaranta, di ritorno dalla prigionia di guerra in Egitto e nel Medio Oriente, inizia a dedicarsi alla caricatura ottenendo alcuni riconoscimenti. Nella produzione di queste piccole figure, talvolta modellate in terracotta e poi dipinte, l’artista infonde quella impronta surreale e fantastica e quel gusto in bilico tra humor e grottesco che resterà presente in tutta la sua produzione scultorea. Di particolare rilevanza è il nucleo, composto da circa sessanta pezzi, di piccole terrecotte policrome satirico-caricaturali di soggetto politico, riferite a personalità della Prima Repubblica.

La terracotta colorata che ritrae Cesare Gnudi, noto storico dell'arte che fu direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna e Sovrintendente alle Belle Arti di Bologna, fa parte di questo secondo nucleo. L'ironia della caricatura allude al fatto che Gnudi, specialista di pittura e scultura gotica e barocca, fosse stato il primo a dedicare nel 1946 una monografia a Giorgio Morandi. La statuetta, infatti, lo ritrae in abito talare e cotta bianca mentre sorregge tra le mani, quasi a mo' di icona, un'immagine che ricorda una natura morta morandiana. Il suo stile discende chiaramente da quello di un altro modellatore bolognese come Cleto Tomba (Castel San Pietro Terme, 1898 - Bologna, 1987), specialista della plastica di piccolo formato descritta con bonaria ironia e arguzia psicologica, di cui Ghermandi, non è un caso, fu allievo al Liceo Artistico. Del resto, come ricorda il figlio Martino, "L'amore bambinesco per il paradosso, per la facezia, per la caricatura ha sempre accompagnato la sua vita, caratterizzando intimamente ogni sua scelta”.

Forse con questo stesso spirito ironico e giocoso, nel 1949 Ghermandi ritrae, seppur in maniera elegante e raffinata, la figura allampanata di Giorgio Morandi, ma questa volta sceglie di realizzarla in bronzo. Morandi era stato suo professore di tecnica calcografica all'Accademia di Belle Arti e aveva avuto modo quindi di osservarlo e di studiarne ogni atteggiamento o postura. Nasce così questo ritratto a tutta figura in giacca pendant della coeva versione con cappotto. “Giorgio Morandi - afferma lo stesso Ghermandi - era un personaggio caricaturabile che detestava la caricatura. Tra gli umoristi tollerava solo le facezie di Leo Longanesi e Mino Maccari, gli unici che gli davano del «tu»”.

“Avevo da tempo in mente di donare queste due sculture che sono in mostra sul camino di casa mia da molti anni, ma ho sempre rimandato. - spiega Eugenio Riccòmini - Oggi ho preso la decisione.... del resto due omaggi al maestro bolognese Giorgio Morandi non potrebbero trovare migliore collocazione che nel museo a lui dedicato".

Quinto Ghermandi (1916 - 1994), Statuetta raffigurante Giorgio Morandi (1949), bronzo, cm 23 (h); Statuetta raffigurante Cesare Gnudi che regge un quadro di Morandi (anni 1950), donazione Eugenio Riccòmini, 2023. MAMbo - Museo Morandi.