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Nicola Luminasi

16 agosto 1868 - 5 Luglio 1952

Scheda

Nicola Luminasi, da Pietro e Virginia Palmirani; nato il 16 agosto 1868 a Medicina. Tipografo. Iscritto al PSI. Fu uno dei pionieri del movimento socialista e operaio nella bassa bolognese. Nel 1891 la polizia diede di lui questo giudizio: «E' uno dei più caldi e fanatici socialisti e dei suoi principi fa continua propaganda.
Gode molto ascendente sugli altri, appunto perché si appalesa uomo d’azione».
Finì in carcere, per la prima volta, nel 1894, quando promosse a Medicina una manifestazione per celebrare il I° Maggio.
L'8 settembre 1897 fu arrestato a Crevalcore perché «cantava l’inno dei lavoratori del Turati». Il 25 aprile 1898 nuovo arresto e denuncia, a Castel S. Pietro Terme, per avere «eccitato gli operai allo sciopero». Lo stesso anno, l'8 maggio, fu arrestato a Medicina per avere promosso una manifestazione contro il «rincaro del pane». Nel 1899 fu schedato. Nel 1900 divenne segretario della sezione del PSI di Medicina, consigliere comunale e fu tra i fondatori della Lega braccianti. Nello stesso periodo fu anche dirigente della Federterra provinciale e nazionale. All'avvento della dittatura fu più volte bastonato dai fascisti e l'8 ottobre 1922 gli bruciarono la tipografia a Medicina, per cui perse per sempre la sua fonte di sostentamento. Qualche settimana dopo lo sequestrarono, gli tagliarono la barba e lo bandirono dal comune. «Ieri sera» - scrissero i fascisti in un manifesto affisso a Medicina - «Nicolino Luminasi ha lasciato “il pelo” ai fascisti. E un acconto dato in attesa del saldo a chi tra le tante colpe ha anche quella di avere aizzato gli incoscienti contro i combattenti». Costretto a lasciare Medicina, si trasferì a Roma, dove restò sino al 1928, facendo lavori saltuari per vivere. Tornato a Medicina, nel 1929 fu costretto dai fascisti a lasciare nuovamente il comune e si trasferì a Bologna, sempre controllato dalla polizia. Poté tornare a Medicina dopo la Liberazione. Qualche anno dopo morì in un ospizio di mendicità. [O]

L'indirizzo di residenza a Bologna era in via Solferino 3. Muore il 5 luglio 1952. La città di nascita gli ha intitolato una via del centro storico.