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L'abboccamento del sommo pontefice Leone X in Bologna col Re di Francia Francesco I nel dicembre dell'anno 1515

1836

Schede

La tela, inviata da Firenze col motto «Vagliami il luogo studio e il grande amore», fu dopo lunghe discussioni ritenuta migliore di quella presentata da Antonio Muzzi. Nella motivazione del premio si legge che «la Commissione vi ha trovato bella la composizione sebbene (rispetto al quadro del Muzzi) meno copiosa di figure, un lume più serrato, che serve a far trionfare meglio la rappresentazione, ed ha trovato pure mantenuti anche qui i costumi di que' tempi. In tutto vi ha riconosciuto gran disegno, belle proporzioni, ottima scelta di pieghe, ed un colorito vivo e soddisfacente nella persona del Re e suo equipaggio». Il Gualandi (1838) elogia il «lavoro che preconizza un nuovo lustro a questa terra natale, a cui auguriamo l'antico splendore nelle arti e nelle lettere». L'autore sembra ormai aver assorbito la lezione romantica del Bezzuoli, risolvendo il tema proposto secondo un ritmo narrativo ove la fantasia e il sentimento sono strutture della composizione ed eludono il pericolo di una troppo pesante posa retorica, superando in ciò nettamente il Muzzi, legato ancora a stilemi tardosettecenteschi.

Cesare Masini, L'abboccamento del sommo pontefice Leone X in Bologna col Re di Francia Francesco I nel dicembre dell'anno 1515. Olio su tela, cm 115 x 156. Concorso Curlandese 1836, grande premio di Pittura. MAMbo Bologna, Collezioni storiche.

Alessandra Borgogelli

Bibliografia: Atti Acc., 1841, p. 45; M. Gualandi, 1838, p. 24; G. Giordani, 1846, p. 14; L'Arpa, 19 maggio 1856. Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.