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Lucia Musolesi detto/a Laura

16 settembre 1912 - [?]

Scheda

Lucia Musolesi, «Laura», da Emilio ed Adolfa Giunchiglia; nata il 16 settembre 1912 a Monzuno. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Casalinga.
Insieme con le sorelle Anna Maria, Bruna, Olga, militò nella brigata Stella rossa Lupo che i fratelli Guido e Mario avevano costituito sull’Appermino emiliano, con funzione di staffetta.
Durante la strage del 29 settembre 1944 si trovava a Casone di Rio Maneta (Marzabotto). Avvertita dalla sorella Olga, tentò, insieme agli abitanti della casa, di mettersi in salvo. 18 persone si stiparono nello scantinato, ma furono cacciate dai tedeschi che, dopo averle derubate di ogni cosa, perfino della fede nuziale, fracassarono arredi e suppellettili che poi incendiarono. Ammassati e sotto il tiro della mitragliatrice, donne e bambini urlavano la loro innocenza, ma non vennero ascoltati. Scansato il primo colpo di mitragliatrice, si buttò in un rovo di more. S
coperta, dopo aver schivato una pallottola si portò su un dirupo. Venne ferita al braccio e alla spalla. Cercò riparo in una tana, già stipata di altri fuggiaschi. Si rifugiò in una buca coperta da rami di ginepro da dove uscì a notte inoltrata. Raggiunta dal marito, venne trasportata altrove e medicata.
Fino all'11 novembre 1944 insieme con il marito fu costretta a spostarsi continuamente per sfuggire alla rappresaglia tedesca. Sfinita e priva ormai di forze, il 3 dicembre 1944 con altre 36 persone dovette abbandonare l'ultimo rifugio, scortati dai tedeschi che «ridevano nel vedere i bimbi scalzi, piangere per il male ai piedini rotti». La mancanza di sufficienti mezzi di trasporto, evitò la loro deportazione. I tedeschi li abbandonarono a Casalecchio di Reno. Il fratello Mario cadde nella Resistenza.
Riconosciuta partigiana con il grado di sottotenente dal 19 settembre 1943 alla Liberazione. [AQ] Testimonianza in RB5.