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Sesto Mucchi

30 marzo 1897 - 18 novembre 1915

Scheda

MUCCHI SESTO di Riccardo e di Bovini Giulia, nato a Castel Maggiore il 30 marzo 1897, celibe, professione impiegato, residente a Trebbo di Reno, via Lame n. 38, caporale (volontario) del 35° Reggimento Fanteria (BRIGATA PISTOIA) – morto giovedì 18 novembre 1915 in seguito a ferita d’arma da fuoco alla testa riportata in combattimento sul Podgora e sepolto sulle falde del Podgora (Registro degli atti di morte pag. 3, n. 1 d’ordine del 35° Reggimento Fanteria); per ONORCADUTI sepolto nel Sacrario Militare di Oslavia tra gli ignoti.
Mucchi Sesto fu uno degli otto volontari del Comune di Castel Maggiore. Gli altri furono: Roli Camillo, Barbieri Lodovico, Roli Ettore, Maccaferri Petronio, Manservisi Annello, Grassi Olindo, Masi Libero; ma sicuramente fu il più giovane caduto, aveva solo 18 anni.
“Il 30 ottobre1915 gli austriaci attaccano le nostre posizioni sul Calvario, ma sono respinti.
Nuovi assalti eseguiti dai fanti della Pistoia ai primi di novembre permettono loro di impadronirsi, il giorno 2, di qualche elemento di trincea. Rilevanti sono le perdite della brigata Pistoia durante la 3^ battaglia dell’Isonzo (2000 uomini e 38 ufficiali fuori combattimento).
Fra il 10 novembre e il 10 dicembre, con azione metodica e tenace si tenta di nuovo di avanzare, sgretolando gradatamente le difese nemiche; ma malgrado lo spirito di sacrificio e l’incrollabile tenacia che le anima, le nostre truppe, stanche della lotta, che dura quasi ininterrotta dal luglio ed avversate da condizioni atmosferiche pessime, conseguono solo lievi progressi, dopo aver sacrificato circa 1500 uomini dei quali 50 ufficiali.
In questo contesto perde la vita Sesto Mucchi.
“Il Resto del Carlino” del 10 maggio 1916 annuncia così la sua morte:
“Volontario Mucchi Sesto del Trebbo di Reno (Bologna)” “Volontario del nostro reggimento partì pieno di entusiasmo nel luglio dell’anno scorso.
Prese parte a diversi combattimenti sempre pieno di slancio e di coraggio. Cadde poco dopo la metà di Novembre a P.....(intervento della censura, leggasi Podgora-ndr) colpito da una granata a mano durante un’ardimentosa avanzata rimanendo sul colpo.
Onore e gloria alla memoria di lui”.
Il 10 febbraio 1916, il Sindaco di Castel Maggiore, Carati, scrive in veste ufficiale alla famiglia Mucchi:
“Col corso postale di stamane mi venne comunicata dal comando del 35° Regg.to Fanteria la morte del giovane Sesto Mucchi avvenuta in seguito a ferita d’arma da fuoco il giorno 18 novembre 1915.
Quantunque la dolorosa notizia sia già a conoscenza di V.S. Ill.ma, tuttavia mi affretto a darne uguale partecipazione unendomi al cordoglio ed al lutto della famiglia per la irreparabile perdita”
Ma il pensiero e lo spirito di Mucchi Sesto appaiono evidenti in una lettera scritta alla madre presumibilmente il 12 settembre 1915:
“Zona di Guerra
Carissima
Sebbene non abbia ancora ricevuto vostre nuove vi scrivo essendo questo giorno per me tanto solenne. Oggi finalmente ho prestato il sacro giuramento di fedeltà al nostro buon Sovrano e alla nostra grande Patria. Ora sono un vero soldato e il giuramento che ho fatto è per me Sacro e Inviolabile.
Noi che abbiamo giurato siamo stati i primi a giurare in queste terre Irredenti e per me è stato tanto bello questo giuramento come volontario e come buon soldato.
Il discorso del sig. Colonnello mi ha commosso e mi starà sempre nella mente quel momento che unanime abbiamo giurato fedeltà alla nostra cara Bandiera.
Come è bello vedere questi soldati a prestare quel sacro dovere che tutti dovremmo fare. Vi ho scritto appunto per questo perché desidero che questa lettera la teniate sempre per ricordo che io pure ho fatto il mio dovere.
La salute va bene e spero che voi pure stiate come me.
Chiudo la lettera gridando Viva l’Italia.
Ricevete tanti baci dal vostro aff.mo Sesto.
Scrivete attendo la risposta”
La lettera, scritta su di una facciata, sul retro porta alcune brevi frasi, messaggi vergati all’ultimo momento:”Fino ad oggi nulla pacchi e vaglia. Corro a prendere la cinquina, però. Sesto”
“Mandatemi qualche giornale o corriere illustrato”....”Quando mandate i vaglia è meglio che sia raccomandato o telegramma”....”Domani sera in trincea W S M il Re”
Le cose vengono in mente anche quando la busta è già chiusa; infatti Mucchi non manca di scrivere sul retro, unitamente al suo indirizzo: “Mandatemi della carta per scrivere perché sono senza con degli elastici”.
La succitata documentazione (lettera del Sindaco e del Mucchi stesso) sono, conservate unitamente ad altri documenti presso, l’Archivio Caduti della Prima Guerra Mondiale del Museo Civico del Risorgimento di Bologna