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Erich Möstl

15 febbraio 1924 - [?]

Scheda

Erich Möstl, da Alois e Cecilia Möstl; nato il 15 febbraio 1924, ad Altheim (Austria). Ufficiale della 362a div di fanteria della Wehrmacht, fu catturato da partigiani del dist di Castel Maggiore della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi, sulla strada di Saliceto, fra Bologna e Castel Maggiore, nella notte del 2 ottobre 1944, mentre scortava un convoglio di carrette di sussistenza tedesche.
Dopo non aver opposto alcuna resistenza alla cattura, chiese immediatamente di poter passare nelle fila partigiane, dichiarando di essere figlio di ex militanti socialdemocratici austriaci. Dopo essere stato ampiamente interrogato, fu accolto nel distaccamento. Dovendo il gruppo gappista trasferire con un camion a Bologna, dentro l'ospedale Maggiore, dei partigiani del dist di Medicina, fu portato con loro, in divisa tedesca, per favorire l'impresa.
Al ritorno da Bologna verso Castel Maggiore il camion, al buio e pieno di gappisti e di armi, affondò in una buca prodotta da una bomba lanciata poco prima dall'aereo comunemente chiamato «Pippo». Sopraggiunta nello stesso momento un'autoblinda tedesca, si mise in mezzo alla strada e, avvalendosi della divisa che vestiva, si adoperò per fare trarre fuori dalla voragine il camion con tutto il suo carico. Nei giorni seguenti condivise le sorti del gruppo partigiano fino al 14 ottobre 1944, quando avvenne il durissimo scontro nei pressi di casa Guernelli, in via Saliceto (Castel Maggiore) che vide 26 partigiani (guidati da Franco Franchini), contro circa 200 militi delle brigate nere. In divisa da tedesco si prestò a compiere un tentativo di parlamentare con i militi fascisti che tenevano prigionieri dei partigiani, fra i quali Araldo Tolomelli. Il tentativo non riuscì, e fra le forze opposte vi fu battaglia con perdite da entrambe le parti. Nello sconquasso provocato dal combattimento, i gappisti non si resero immediatamente conto della scomparsa dell'austriaco. Nei giorni seguenti, per diverse testimonianze, fu visto nei paraggi con reparti tedeschi, ma degradato.
Questo confermava che non aveva rivelato le ubicazioni delle basi partigiane nelle quali era stato nei giorni precedenti. Dopo quarant'anni, riallacciati i contatti con i partigiani sopravvissuti che l'avevano frequentato nell'ottobre 1944, ha testimoniato che fu ripreso dalla Feldgendarmerie tedesca il giorno dopo il 14 ottobre 1944, senza documenti; che denunciò di essere sfuggito ai partigiani, e riuscì a fare riscontrare la sua appartenenza alla divisione comandata dal gen. Einz Grenier. Ha inoltre dichiarato che fu immediatamente degradato e, successivamente inviato alla sua divisione e di qui, senza altri interrogatori, al fronte sul Senio. Dopodiché seguì il destino delle truppe tedesche fino alla fine delle guerra. [AR]