Salta al contenuto principale Skip to footer content

Monterenzio, (BO)

1919 | 1943

Insediamento

Schede

A livello comunale nelle elezioni politiche del 16 novembre 1919, il Partito socialista, con un forte balzo in avanti, ottenne la maggioranza dei consensi. Nell'autunno del 1920, nelle elezioni del nuovo consiglio comunale, guadagnò la maggioranza la lista del Partito Popolare, così come in altri sei comuni della montagna bolognese. Nel giorno della votazione per le elezioni politiche generali anticipate del 15 maggio 1921, a Monterenzio, come in moltissimi altri luoghi, i fascisti usarono violenza contro i socialisti. Nel comune i "rappresentanti di lista sono messi in fuga a colpi di bastone e di rivoltella. Sono sequestrate tutte le... schede" del PSI (Fascismo, 291). E, nello stesso anno, le violenze continuarono. I socialisti denunciarono che il 9 dicembre, "i fascisti si recano nelle case dei nostri compagni, nella sede delle Organizzazioni minacciando donne e fanciulli con le rivoltelle. Si bastona un capolega" (Fascismo, 272).
Durante gli anni del regime fascista, Domenico Castagnara (classe 1883), operaio, arrestato sul finire del 1938 quale membro dell'organizzazione comunista attiva all'interno dell'Azienda tranviaria bolognese, fu deferito al Tribunale Speciale, processato e infine assolto dall'accusa di ricostituzione del PCI, ma non prima di aver scontato un anno di reclusione (Aula IV). Tre nativi subirono condanne al confino di polizia per atti d'opposizione (Confinati).

Fonte: L. Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese, Comune per Comune, Bologna, ANPI, 1998