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Celso Menini

16 dicembre 1918 - [?]

Scheda

Celso Menini, da Domenico e Maddalena Giunchiglia; nato il 16 dicembre 1918 a Monzuno; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio.
Prestò servizio militare in cavalleria a Verona dal 7 marzo 1940 all'8 settembre 1943.
Rientrato a Monzuno dopo l'armistizio, insieme con il fratello Alberto entrò nel movimento resistenziale e si adoperò per la formazione dei primi gruppi partigiani operanti sull'Appennino tosco-emiliano che successivamente confluirono nella brigata Stella rossa Lupo.
Il 17 giugno 1944 partecipò al disarmo della caserma della GNR di Tolè (Vergato). Dopo il rastrellamento di Monte Vignola del luglio 1944, rientrò nella zona di San Martino (Marzabotto). Il 18 luglio 1944 con la sua squadra, mentre perlustrava il bosco del Farneto alla ricerca dei partigiani della brigata Buozzi in ritirata, trovò ferito Ottorino Ruggeri che portò in salvo.
Nell'agosto 1944, a seguito della ristrutturazione della brigata, assunse il comando del 1° battaglione posto a Cà Dorino (Marzabotto). Il 19 agosto 1944 fece parte del gruppo dei volontari che al comando di Alfonso Ventura distrusse la contraerea tedesca sovrastante la conca di Monte Oggiolo.
Dopo la battaglia di Cadotto del 29 settembre 1944, nel corso della quale rimase ferito, si portò con il suo gruppo verso Monte Salvaro. Il 6 novembre 1944, liberata Monzuno, venne nominato, su designazione del CLN e dell'AMG, sindaco del Comune. Il fratello Alberto cadde nella Resistenza.
Riconosciuto partigiano nella brigata Stella rossa Lupo con il grado di capitano, dal 15 settembre 1943 alla Liberazione. [AQ-O]