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Claudio Melloni detto/a Corrado Corradi

19 dicembre 1902 - [?]

Scheda

Claudio Melloni, «Corrado Corradi», da Cesare e Adelina Orsoni; nato il 19 dicembre 1902 a Sala Bolognese. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Calzolaio.
Nel 1919 si iscrisse alla FGSI e nel 1921 passò alla FGCI.
Subì aggressioni da parte degli squadristi e un primo fermo di polizia. Nel 1927 si recò a Torino dove svolse attività clandestina.
Qui, nell'aprile dello stesso anno, fu arrestato e con sentenza istruttoria del 26 settembre 1928 prosciolto per non luogo a procedere.
Venne tuttavia mandato a Bologna a disposizione della Commissione provinciale che lo diffidò. Dal 1929 partecipò attivamente al lavoro clandestino del partito e sul finire del 1930 venne fatto espatriare in Francia perché ricercato.
Nel marzo 1931, per incarico del PCI rimpatriò clandestinamente e cominciò a svolgere la propria attività di dirigente della federazione giovanile della Lombardia.
Nell'aprile dello stesso anno fu arrestato e, con sentenza istruttoria del 9 novembre 1931, rinviato al Tribunale speciale con altri membri della FGCI e del PCI.
Con sentenza del 10 dicembre 1931 fu condannato a 12 anni di reclusione per costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda. Scontò la pena nelle carceri di Lucca e di Civitavecchia (Roma) fino al novembre 1934 quando, in seguito ad amnistia e condono, venne liberato e tornò a Borgo Panigale (Bologna). Anche se sottoposto a 3 anni di vigilanza, continuò l'attività politica.
Nell'estare 1937, ricercato, riuscì a rendersi latitante, ma nell'autunno fu arrestato e, il 6 novembre 1937, la Commissione provinciale gli inflisse 5 anni di confino da scontare a Ventotene (LT). Nel marzo 1938, in seguito alla scoperta da parte della polizia dell'organizzazione comunista bolognese attiva tra 1936 e 1937 all'interno dei sindacati fascisti, tra i disoccupati e nell'università, venne individuato come uno dei suo componenti. Con sentenza istruttoria del 2 settembre 1938 fu deferito al Tribunale speciale che, l'1 dicembre 1938, lo condannò a 18 anni di reclusione ed a 5 anni di sorveglianza per costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda, insieme ad altri rubricati che avevano operato nella zona di Borgo Panigale. Scontò la pena nel carcere di Portolongone (LI).

Nella primavera 1944 venne arrestato dalla polizia fascista. Poco dopo, con altri detenuti politici fu trasferito nel carcere di Parma. In seguito ad un bombardamento aereo riuscì a fuggire e trovò rifugio a Parma presso l'abitazione di un compagno. Assunto il nome di Corrado Corradi, fu inviato a dirigere il lavoro politico clandestino nelle province di Lucca, Pisa, Livorno e Massa Carrara.
Nell'agosto 1944 venne catturato dai tedeschi nel corso di un rastrellamento: eludendo la sorveglianza riuscì a fuggire ed a tornare a Bologna. Essendo ben conosciuto dalla polizia cittadina, il CUMER lo inviò come ispettore di brigata nella 36a brigata Bianconcini Garibaldi. Nell'ottobre 1944, quando parte della brigata attraversò il fronte, rimase ferito per la caduta in un burrone e fu ricoverato all'ospedale di San Gallo (Firenze).
Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dall'1 gennaio 1944 al 22 febbraio 1945. [AR]