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Giuseppe Marmocchi

19 novembre 1896 - [?]

Scheda

Giuseppe Marmocchi, da Primo ed Elena Scapinelli; nato il 19 novembre 1896 a Modena. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza di scuola media. Ex dipendente delle FS e poi cameriere. Iscritto al PSI e al PCI dal 1921.
Il 4 ottobre 1920 fu arrestato per oltraggio a pubblico ufficiale, ma assolto in tribunale. Licenziato dalle FS nel 1922, con la formula dello «scarso rendimento di lavoro», il 25 luglio 1927 fu arrestato, assegnato al confino per 2 anni e inviato alle isole Lipari (ME).
Durante il soggiorno al confino fu arrestato, con altri antifascisti, perché accusato di ricostituzione del PCI e di raccolta di somme per il Soccorso rosso. Deferito al Tribunale speciale, fu assolto in istruttoria. Liberato dal carcere di Siracusa, dove era stato trasferito, il 24 giugno 1929 tornò alle Lipari per ultimare il periodo di confino. Liberato, fu arrestato l'1 gennaio 1930 a Bologna, dove aveva preso dimora, per ricostituzione del PCI, assegnato al confino per 5 anni e inviato all'isola di Ponza (LT). L'11 dicembre 1930 fu nuovamente arrestato per protesta collettiva e trasferito nelle carceri di S. Maria Capua Vetere (CE). Assolto ancora una volta in istruttoria, tornò a Ponza dove il 27 luglio 1932 fu arrestato per proteste e condannato a un'ammenda di 500 lire. Il 30 aprile 1933 fu ancora arrestato per oltraggio a un agente di polizia. Trasferito a Ventotene (LT), il 16 aprile 1935 subì un nuovo arresto, per protesta collettiva, e gli furono irrogati 8 mesi di reclusione. Venne infine trasferito a Lampedusa (AG) dove terminò il lungo periodo di confino. Riebbe la libertà il 3 marzo 1936. Ma si trattò di una breve parentesi. Fu arrestato a Bologna il 30 novembre 1936 per riorganizzazione del PCI e venne assegnato al confino per altri 5 anni. Andò a Ponza dove restò sino all'1 luglio 1939 quando fu trasferito a Ventotene. Il 29 settembre 1941, ultimato il periodo di confino, non venne liberato, ma trattenuto nell'isola come internato, per tutto il periodo della guerra. Il 4 settembre 1943, durante il breve interregno badogliano, fu rimesso in libertà. [O]