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L'Ospedale Bellaria per gli ammalati di tubercolosi

14 Maggio 1930

Schede

Con il ricovero dei primi pazienti entra in funzione, in località Bellaria sulle colline di San Lazzaro di Savena, l'istituto dedito alla cura dei malati acuti e dei tubercolotici.
Beneficenza del marchese Carlo Alberto Pizzardi, la prima pietra è stata posta alla presenza del re Vittorio Emanuele III il 29 maggio 1927. Il progetto è opera di Giulio Marcovigi, architetto esperto in costruzioni ospedaliere.
L'ingresso è dominato da due imponenti sculture di bronzo in stile liberty di Pasquale Rizzoli (1871-1953): "L'arte che sconfigge la malattia" e "La speranza che sostiene la vita".

La particolarità del complesso, capace di 480 posti letto, è nelle strutture di collegamento (ballatoi, scale) che mettono in relazione le varie parti dell'edificio.
Il Sanatorio funzionerà con i proventi dell'Assicurazione obbligatoria contro la TBC e con le campagne filantropiche promosse assieme alla Croce Rossa.
Una clausola testamentaria prevede che otto letti siano per sempre "legati" al ricovero degli ammalati di tubercolosi.
La salma del marchese Pizzardi (grande benefattore degli ospedali bolognesi, morto anch'egli di tisi) sarà traslata nel 1932 sotto l'oratorio dell'ospedale.

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