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Luigia Loreti detto/a Gigina

15 aprile 1913 - [?]

Scheda

Luigia Loreti, «Gigina», da Domenico e Stella Golinelli; nata il 15 aprile 1913 a Imola; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Infermiera.
Di famiglia antifascista, ancora bambina fu testimone della violenza squadristica. Venne sospesa da scuola «per aver rifiutato il saluto romano alla bandiera». Anche se non ancora appartenente «a nessuna organizzazione democratica» dopo l’8 settembre 1943 aiutò i giovani disertori.
Insieme con i suoi fratelli Domenico Renzo e Giuseppe Ugo, Rino Ruscello e Anselmo Salieri partecipò al recupero di armi e munizioni.
Dal maggio 1944 tramite Antonietta Carletti entrò nei Gruppi di difesa della donna. «Da questo momento cominciai un'azione più attiva e organizzata». Fu staffetta prima di Domenico Rivalta e poi di Ezio Serantoni .
Militò nel dist imolese della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi.
Venne addetta alla distribuzione della stampa clandestina, alla raccolta di fondi per le famiglie partigiane, alla distribuzione delle armi, alla falsificazione dei documenti.
Fu arrestata una prima volta nel settembre 1944 e tradotta nel carcere della Rocca (Imola). Non avendole trovato alcun documento compromettente, fu rilasciata dopo tre giorni. Arrestata per la seconda volta il 14 febbraio 1945 mentre bussava a casa Carletti, base partigiana, fu tradotta nel carcere della Rocca.
Per quattro notti di seguito, «mentre mi facevano girare sul bastione con la rivoltella puntata sulla nuca o sulla bocca», venne interrogata dalle brigate nere comandate da Ravaioli. «Ma si stancavano prima loro di me a stare al freddo sebbene io fossi nuda». Non parlò anche se «a sentire il Ravaioli tutta la guerra di liberazione l'avevo fatta io, proprio io che non volevo parlare». Trasferita a Bologna insieme con altri trenta partigiani, tra cui Wladimiro Gollini, venne interrogata dalle SS tedesche. Fu scarcerata il giorno della liberazione di Bologna. Riconosciuta partigiana dall'1 giugno 1944 alla Liberazione. Testimonianza in RB5. [AQ]