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Leggi eccezionali

Politico 5 Novembre 1926

Schede

All’indomani dell’attentato d’Anteo Zamboni* contro Mussolini, avvenuto a Bologna il 31.10.1926, il governo fascista emanò una serie di provvedimenti liberticidi pronti da tempo, poi chiamati “leggi eccezionali”.
Il 5.11.1926 varò un primo blocco che prevedeva lo scioglimento dei partiti che «esplicano azione contraria al regime»; la soppressione dei giornali che «esplicano azione contraria al regime»; l’estensione dell’istituto del confino di polizia ai reati politici; l’istituzione della polizia politica diretta dalla MVSN; l’annullamento e il rinnovo di tutti i passaporti e l’aggravamento delle pene per chi tentava l’espatrio clandestino.
Seguì una serie di leggi denominate “Provvedimenti per la difesa dello Stato” che prevedevano la pena di morte per reati politici e l’istituzione del Tribunale speciale. Contemporaneamente furono dichiarati decaduti i deputati aventiniani e dell’opposizione.
Le “leggi eccezionali”, preparate dal ministro della Giustizia Alfredo Rocco, furono illustrate alla Camera, il 9.11, dal deputato bolognese Angelo Manaresi.
Dopo avere affermato che la pena di morte «è la giusta e severa sanzione» che «si impone come un preciso dovere» contro i «disertori della Patria», aggiunse: «Le folle che, nella mia città, il 31 ottobre, fecero giustizia sommaria del delinquente (Anteo Zamboni) che aveva osato alzare la mano armata contro la Sacra persona del Duce, hanno espresso la volontà recisa della Nazione, hanno precorso l’opera dei legislatori e dei giudici, hanno additato, fra il consenso di tutto il popolo, alla nostra Asssemblea, la via da seguire» (Atti parlamentari. Camera dei deputati, tornata del 9.11.1926, p.9.396).
La Camera approvò il provvedimento liberticida senza dibattito. Erano presenti solo deputati fascisti, perché quelli d’opposizione erano sull’Aventino. Con il voto segreto si ebbero 341 sì e 12 no. Al Senato si svolse un modesto, ma significativo dibattito. I voti favorevoli furono 183 e i contrari 49.
Le “leggi eccezionali” - che dovevano durare 5 anni - restarono in vigore sino al 29.7.1943. [O]