Schede
Provenienza: Bologna, via Mazzini 22. Acquistata nel 1909-10.
TRASCRIZIONE
Vergilia M(arci) l(iberta)
Erotium
hic umata (=humata)
Loc(us) in fro(nte) p(edes) XX
in agr(o) p(edes) XX
TRADUZIONE
Virgilia Amorosa, liberta di Marco (è) qui sepolta.
Il luogo (di sepoltura misura) 20 piedi in larghezza e 20 piedi in lunghezza
La piccola stele centinata e priva di elementi decorativi testimonia la sepoltura di Virgilia Amorosa, liberta della famiglia dei Vergilii, all’interno di un recinto quadrato di circa 6 metri di lato.
Colpiscono in questo monumento le imperfezioni di scrittura, segno della scarsa abilità del lapicida. Sono infatti molto marcate e visibili le linee tracciate per l’allineamento delle lettere, anche se questa premura non ha evitato che le lettere della 4a e 5a riga avessero dimensioni diverse. L'uso del termine umata invece del più corretto humata sembra indicare la scarsa conoscenza della lingua da parte del lapicida o l'influsso del linguaggio locale.
Curiosità: Vergilia Erotium è la più antica abitante nota di Bologna romana! Allo stato attuale delle scoperte, è infatti questo il primo documento epigrafico bolognese, datato entro la prima metà del I secolo a.C.
La liberta della famiglia dei Vergilii (gens documentata a Bononia solo in questo caso, ma assai diffusa nell'Alta Italia), ha inoltre un cognomen di origine greca che rimanda alla sfera dell'amore carnale, Erotium, grazie al quale possiamo ipotizzare che la donna fosse una cortigiana. Il cognomen trae infatti origine da un soprannome individuale, in riferimento a caratteristiche fisiche o del carattere, a luoghi di origine, cariche pubbliche o altre attività: fu prerogativa esclusiva dei patrizi a partire dal III sec. a.C., divenne poi ereditario ed esteso anche alle classi del ceto equestre, per distinguere diverse famiglie della stessa gens. All'inizio del I sec. a.C. il suo uso fu esteso anche ai liberti, fino a diventare uno degli elementi essenziali della titolatura onomastica latina.
Arenaria: 121x42x17 cm. Inv. 19052