Schede
TRASCRIZIONE
M°.III°.XXI. INDICIONE. Q(u)A(r)TA. T(em)P(o)R(e). FR(atr)IS. / .FILIPI. D(e) MARCICO(n)IB(us). GUARDIANI. (con)VE(n)/.T(u)S. FR(atru)M. MINOR(um). D(e) BON(onia). D(e) VOLU(n)TATE. / .TOCIUS. CAPITULI. ET (con)VE(n)TUS. (con)CESSA. FUI/T. HEC. C(apella). S(anct)I. ANTONII. D(omino). MARCO. (con)D(am). D(omin) I. TUCII. D(e). / .ALBERGATIS. C(apelle). S(ancte). KATERINE. D(e) SARAGOCA / .ET EREDIB(us) EI(us) ET. SUP(er). HOC. H(abe)T. LIT(er)AS. AUTE(n)TICA. / ET SIGILATAS // SIGILO. (con)VE(n)TUS
TRADUZIONE
1321, indizione quarta, al tempo di frate Filippo Marcizoni guardiano del convento dei frati Minori di Bologna, di volontà di tutto il capitolo e convento questa cappella di Sant'Antonio fu concessa al signor Marco del fu signor Tuccio Albergati, della cappelladi Santa Caterina di Saragozza, e ai suoi eredi, e su ciò egli possiede lettere autentiche e suggellate col sigillo del convento.
L'epigrafe ricorda la cessione alla famiglia Albergati da parte dei frati di San Francesco della titolarità sulla cappella di Sant'Antonio da Padova, presente nel tornacoro della chiesa. Nella stessa lapide si sancisce anche il diritto al possesso da parte degli eredi. La famiglia Albergati rimase titolare della cappella, che non cambiò dedicazione, fino alle soppressioni napoleoniche.
Calcare: cm. 27,5x58x4,5.
Iscrizione incisa in scrittura maiuscola gotica: altezza delle lettere cm. 2, cm. 2,2, cm. 2,6, cm. 3.
Inv. 3352.
La lapide proviene dalla basilica di San Francesco, dove era conservata nella cappella Albergati. Fu donata al museo da Giovanni Gozzadini al Museo Civico nel 1879.