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La rivista futurista "Laghebia" e Umberto Notari

16 Luglio 1919

Schede

Si intitola "Laghebia" il quindicinale dei futuristi bolognesi, che fa il verso alla più nota "Lacerba" e riceve subito l'appoggio di Marinetti. Tra i redattori Alessandro Cervellati, sotto lo pseudonimo di Sandrino Ciurvelia e Ferruccio Giacomelli, animatori di un gruppo di giovani scapestrati di idee anarcoidi, che sotto il nome di "Ghebia" si riunisce ai Giardini Margherita a leggere Stirner e Nietzsche (tra essi Nino Della Casa, Giovanni Marescalchi, Natale Pirazzoli, Mario Brasa, Francesco Bonafede e Pietro Aterol).
La rivista chiuderà dopo solo due numeri, a testimonianza della scarsa adesione alle idee marinettiane da parte degli intellettuali locali.
L'esponente più legato al movimento futurista, lo scrittore e giornalista Umberto Notari (1878-1950), dovrà trasferirsi da Bologna a Milano, dove sarà fondatore e direttore dell'Istituto Editoriale Italiano e dove pubblicherà "Quelle signore", uno dei romanzi più scandalosi dell'epoca. Diventerà in seguito famoso per le sue interviste alle dive.

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