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La Camera sindacale del lavoro

15 Marzo 1921

Schede

Dopo aver ricevuto una risposta negativa da parte del Direttorio del Fascio bolognese, Dino Grandi e Gino Baroncini promuovono autonomamente la Camera sindacale del lavoro della città e provincia di Bologna.
Essa ha sede in via Pepoli n. 5. La nuova compagine intende opporsi "alla degenerazione del movimento sindacale", per Grandi minato dalle ambizioni dei politici.
Il 30 aprile la Camera raccoglie un notevole numero di aderenti che aumenteranno rapidamente.
Vengono nominati dirigenti alcuni veterani del sindacalismo rivoluzionario.
E' pubblicato il settimanale "Il lavoro d'Italia".
Il sindacato fascista si espanderà oltre la provincia di Bologna e in modo particolare in quella di Ferrara, raccogliendo consensi tra coloni, affittuari e piccoli proprietari terrieri.
Dino Grandi e Italo Balbo inviteranno Edmondo Rossoni alla guida del movimento e questi si trasferirà a Bologna fino all'ottobre 1922.

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