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Il "Resto del Carlino" passa sotto il controllo della federazione fascista

17 Febbraio 1925

Schede

Dopo le minacce dalle pagine de "l'Assalto" da parte dei ras bolognesi Baroncini e Arpinati e dopo l'incursione il 17 febbraio nella sede del "Resto del Carlino" da parte di una squadra fascista, che lascia una ventina di feriti, il proprietario Tomaso Monicelli (chiamato dai manganellatori radicali "Tomaso-Testa di Vipera", "Giuda Monicelli", "Pescecane del giornalismo senza fede") è costretto a cedere il giornale nelle mani di uomini graditi a Mussolini.
Lo stesso Arpinati è successivamente eletto consigliere delegato, dietro un lauto compenso.
Diverrà nel 1927 proprietario del giornale, grazie a un contributo di due milioni in azioni da parte del senatore Edoardo Agnelli.
Lui e Arnaldo Mussolini cercheranno di salvarlo da gravi difficoltà finanziarie.
Divenuto Presidente del Consiglio di Amministrazione, il fratello del Duce manovra da tempo per fare del "Resto del Carlino" "il giornale del fascismo bolognese".

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