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Giovanni Moroni

25 Gennaio 1509 - 1 Dicembre 1580

Scheda

ARMA: D'argento all'albero di Gelso sradicato al naturale.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: IOANNES CARDINAL. / MORONVS LEGAT. / 1544. (Cardinale Giovanni Moroni Legato 1544).

Sia il Crollalanza che lo Spreti danno per i Moroni: D'argento al gelso al naturale terrazzato di verde.
La famiglia Moroni di Milano sarebbe originaria della Germania trapiantata a Milano da un Bartolomeo nel 1220. Secondo altri apparteneva al patriziato di Milano
fin dal 1100. Nel 1255 Bartolomeo e Carazone erano tra i capi della Repubblica Milanese. Fra i suoi membri numerosi senatori, ambasciatori, consiglieri, capitani, ecc.

I Moroni furono sempre legati agli Sforza Duchi di Milano. Girolamo Moroni il cosiddetto Gran Cancelliere di cui Leonardo fece il ritratto, fu uno dei più abili politici del suo tempo. Egli ottenne la contea di Lecco dagli Sforza e la città di Boiano con il titolo di Duca da Carlo V.

Giovanni Moroni nacque a Milano il 25 gennaio del 1509 dal Gran Cancelliere Girolamo e da Amelia Fisiraga. La famiglia si trasferì poi a Modena in seguito all'occupazione francese del Ducato di Milano. Dopo aver studiato legge a Padova, fu nominato da Clemente VII nel 1527, a soli 18 anni, Vescovo di Modena quale segno di riconoscenza verso il padre che si era adoperato per la riconciliazione tra il Papa e Carlo V.
Data la sua giovane età, potè prendere possesso della sua diocesi solo nel 1532 e dopo aver superato i contrasti con il Cardinale Ippolito d'Este che vi aspirava.
Entrato nella gerarchia ecclesiastica quasi per caso, non tardò a manifestare il talento politico maturato alla scuola del padre.
Fu soprattutto Paolo III a intuirne la sagacia diplomatica; lo inviò infatti nel 1535 Nunzio in Boemia presso l'Imperatore Ferdinando I. Rientrato nel 1538, venne ancora inviato alla dieta di Spira ove riuscì ad imporre ai partecipanti l'idea del Papa di convocare un Concilio Generale. In riconoscimento dei suoi meriti lo stesso Paolo III, nel maggio del 1542, lo creava Cardinale con il titolo di S. Vitale.
Due anni dopo fu spedito Legato a Bologna dove rimase dall'aprile del 1544 fino al luglio del 1548. Durante la sua legazione ebbe per un certo periodo come Vicelegato Giovan Angelo dei Medici il futuro Pio IV, con il quale strinse vincoli di stretta amicizia.
A Bologna, come sempre nella sua vita, creò sospetti nei circoli ecclesiastici per la sua scarsa devozione alla Vergine e alle reliquie dei santi e per la benevolenza mostrata nei confronti degli studenti universitari tedeschi di fede luterana. 
Dopo aver rinunciato al Vescovado di Modena nel 1550 veniva nominato tre anni dopo Vescovo di Novara da Giulio III.
Il nuovo papa nutriva molta stima nei confronti del Morone, lo designò legato papale alla corte imperiale in occasione della dieta di Augusta e lo considerò sempre un affidabile interlocutore con la corte inglese.
Con l'elezione di Paolo IV, la fortuna del Moroni precipitò: accusato di eresia venne arrestato e rinchiuso in Castel S. Angelo 
Era il 1557 e, pur essendo stato assolto dalle accuse, lasciò il carcere solo quando, morto Paolo IV, salì al Soglio Pontificio Pio IV che lo riabilitò completamente nel 1560.
Dopo aver rinunciato anche al vescovado di Novara, nel 1563 veniva nominato presidente del Concilio Tridentino che portò a termine.
L'anno successivo riprese la sua antica diocesi di Modena ove tenne tre sinodi ma nel 1565 Gregorio XIII lo incaricò di una nuova, delicata missione: mettere ordine in Genova dilaniata dalle lotte politiche; anche questa volta il suo intervento ebbe successo.
L'anno successivo era alla Dieta di Ratisbona come Legato «a latere», svolgendo con diplomazia un delicato compito di mediazione tra l'Imperatore ed i Principi protestanti.
Nel 1571 rinunciò alla sua diocesi e fu trasferito al titolo cardinalizio della diocesi di Ostia.
Tra gli altri suoi meriti quello di aver fondato insieme a S. Carlo Borromeo il Collegio Romano ora Università Gregoriana.
Morì a Roma il primo dicembre del 1580 e fu sepolto in S. Maria sopra Minerva.