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Luigi Capponi

1583 - 1659

Scheda

ARMA: Trinciato di nero e d'argento.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: ALOYSIVS CARDIN. / CAPONIVS LEGATVS / 1614. (Cardinale Luigi Capponi. Legato. 1614).

I Capponi provenivano dal Contado di Legnaia dove nel XIII sec. erano in possesso di beni.  
Si trasferirono poi a Firenze ed il primo personaggio di cui si ha notizia è un Compagno di Uguccione iscritto all'arte della seta nel 1244 e morto alla battaglia di Montaperti (1260).
Il di lui figlio Bonamico era un ricco mercante e uomo politico, fu inoltre Priore di Firenze. Recco, figlio di Bonamico, fu più volte priore della città ed ambasciatore presso Bonifacio VIII; da lui derivarono 5 rami. Gino (1350-1421) del ramo di Neri di Recco fu primo governatore della città di Pisa. Piero di Gino (1446-1496) rimase famoso nella storia per essersi opposto a Carlo VIII di Francia quando questi, diretto a Napoli e di passaggio a Firenze, volle imporre delle condizioni inaccettabili alla città. Un Tomaso del ramo dei Capponi di Recco fu infeudato con il titolo di Marchese dal Granduca di Toscana Ferdinando II e suo figlio Lorenzo fu ambasciatore a Napoli. Ferrante nato nel 1611 fu famoso giureconsulto, letterato e poeta. Vincenzo suo fratello fu uomo d'armi e morì nel 1646 alla battaglia di Northlingen al servizio del Re di Francia.

Luigi Capponi, secondo figlio di Francesco e Ludovica Ristori Macchiavelli, apparteneva ad una diramazione del ramo di Neri di Recco ed era discendente in linea diretta del Gonf. Pier Capponi.
Egli nacque a Firenze nel 1583. Trasferitosi giovane a Roma, si laureò in legge alla Sapienza dopo una breve parentesi di studi nella città di Perugia. Leone XI, durante il suo breve pontificato, lo nominò tesoriere della Camera Apostolica. Il successore Paolo V ebbe un'ottima impressione del Capponi e dopo averlo confermato in tale carica, lo creò cardinale nel 1608 con il titolo di S. Lorenzo in Lucina facendone anche un suo stretto collaboratore. 
Il 27 agosto del 1614 fu inviato Legato a Bologna con l'incarico di coordinare il progetto di bonifica del delta padano ma la cagionevole salute lo costrinse a lasciare il governo al vicelegato Antonio Cicalotti e ad allontanarsi dalla città. 
Nel 1621 Gregorio XV lo nominò Vescovo di Ravenna dove rimase per circa 25 anni svolgendovi un'intensa attività pastorale: visitò più volte le parrocchie della diocesi, convocò un sinodo diocesano nel 1627 e uno provinciale nel 1632. Fece eseguire lavori di abbellimento della chiesa metropolitana e di restauro e ampliamento del palazzo arcivescovile, insieme a un'opera di pacificazione fra due partiti cittadini che si facevano chiamare "guelfi" e "ghibellini".
Nel 1645 rinunciò all'Arcivescovado in favore di suo nipote Luca Torregiani, stabilendosi definitivamente a Roma. 
Nominato Proprefetto della Congregazione di Propaganda Fide si dedicò con zelo al suo ufficio ottenendo la collaborazione dei Gesuiti. 
Nel 1649 venne nominato bibliotecario della Vaticana, incarico che mantenne fino alla morte e in cui si impegnò con ardore circondandosi di valenti collaboratori. Il decreto col quale regolò la vita della biblioteca ci fa capire quanto avesse preso a cuore questo compito: si occupava del restauro di manoscritti e dei locali che li ospitavano, dei doveri dei custodi, degli scrittori e di ogni altra persona in apporto di lavoro con la biblioteca, delle modalità per la consultazione dei volumi da parte di studiosi esterni e degli acquisti da fare per tenere aggiornate le raccolte.
Morì a Roma il 7 aprile del 1659 e fu sepolto per suo desiderio nella chiesa di S. Lorenzo in Lucina, di cui era stato cardinale titolare.