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Fabio Arcella

fine 1400 - 1560

Scheda

ARMA: Di rosso alla croce scaccata di azzurro e d'argento di tre file.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: FABIVS ARCELLA NEAP· / EP· BISIGNIANI V· LEG· / 1538· (Fabio Arcella Napoletano. Vescovo di Bisignano. Vicelegato 1538).

La famiglia Arcella di Napoli traeva le sue origini dagli Arcelli di Piacenza, ramo a sua volta della famiglia Fontana di cui si hanno notizie anteriori al mille.
Molti dei suoi membri si distinsero nelle armi, altri nella gerarchia ecclesiastica. Il ramo trapiantatosi a Napoli era iscritto al «Seggio» nobile di Capuana.

Fabio Arcella nacque a Napoli verso la fine del 1400. 
Egli si trasferì a Roma nel 1527, anno del fatidico sacco di Roma, e qui Clemente VII lo nominò chierico di camera.
Pare che successivamente abbia ricoperto anche la carica di protonotariato apostolico.
L'anno successivo venne nominato nunzio ordinario presso il Regno di Napoli.
Qui si occupò principalmente della riscossione delle decime straordinarie imposte dopo il Sacco di Roma, suscitando però una forte resistenza tra il clero del Regno.
Nel 1530 venne nominato Vescovo di Bisignano, ma quattro anni dopo era richiamato in Curia per il disbrigo di alcune cariche della Camera Apostolica, e inviato ancora nunzio a Napoli nel 1535, in vista dell'arrivo nella città dell'imperatore Carlo V.
Nel marzo del 1536 si recò a Bisignano per gestire gli affari del suo vescovato e ivi rimase fino al febbraio dell'anno successivo, quando gli fu revocata la nunziatura di Napoli. 
Successivamente, nel febbraio del 1538, venne nominato Governatore e Vicelegato di Bologna dove però restò solo pochi mesi per passare poi a governare le Marche.
Due anni dopo, nel 1540, venne spedito nuovamente a Napoli con incarichi vari. Risulta infatti che, oltre alle questioni più propriamente politico diplomatiche, si occupava anche della tutela degli interessi che la famiglia Farnese aveva nel Regno.
Nel 1549 divenne Vescovo di Capua e qui morì intorno al 1560.