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Marino Guizzardi

27 febbraio 1887 - 22 giugno 1916

Scheda

Guizzardi Marino di Carlo e di Meloni Enrica, nato a Castel Maggiore il 27 febbraio 1887, coniugato con Bassi Venusta, professione colono affittuario, residente a Trebbo di Reno, via Lame n. 51, soldato del 67° Reggimento Fanteria, 8^ compagnia (BRIGATA PALERMO) – morto giovedì 22 giugno 1916 nella zona di Dolje in seguito a ferite multiple da schegge di granata alla coscia destra e contusioni al fianco sinistro per fatto di guerra, sepolto a Kamno (già Camina) (Registro atti di morte pag. non indicata, n. 298 d’ordine del 67° Reggimento Fanteria); per ONORCADUTI sepoltura non nota.
“...Nei giorni successivi alla 5^ battaglia dell’Isonzo i battaglioni della brigata Palermo si alternano nelle posizioni di prima e seconda linea. Il 3 maggio, passata la brigata alla dipendenza dell’ 8^ divisione, nel settore Mrzli-Dolje, reparti del 67° reggimento concorrono con il battaglione alpini Morbegno in azione dimostrativa all’attacco per la conquista del Trucchetto del Mrzli, ma l’operazione non riesce...” ( da Brigate di Fanteria – 3° vol.).
“L’Avvenire d’Italia” nell’edizione del 13 luglio 1916, nell’articolo “Bolognesi morti al campo”, ricorda tre abitanti di Castel Maggiore caduti per la Patria:
“E’ giunta la dolorosa notizia della morte in guerra di Marchi Luigi caporalmaggiore, Marino Guizzardi e del sottotenente rag. Roberto Ruggeri, segretario del Circolo Cattolico del Trebbo. Erano tutti di buonissimi principi e di famiglie rispettabili. Alle singole famiglie e in specie alla famiglia Ruggeri e al Circolo del Trebbo le nostre sincere condoglianze”
Sempre “L’ Avvenire d’Italia” del 31 luglio 1916 ricorda la sua morte:
“Il soldato Marino Guizzardi del Trebbo di Castelmaggiore è caduto eroicamente combattendo il 27 giugno (indicazione errata essendo deceduto il giorno 22 – ndr) nel Trentino; lascia la moglie e due bambine una delle quali è nata dopo la sua partenza pel campo. Egli fu sempre un ottimo lavoratore tanto da guadagnarsi la stima e la benevolenza dei suoi padroni e amici. Onore al caduto!”.