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Grembiule da Gran Maestro della Massoneria

inizio XIX sec.

Schede

Il grembiule venne acquistato nel 1912 dall’avv. Camillo Appiotti di Bologna, che lo propose al Museo unitamente ai due collari massonici a tutt’oggi esposti insieme ad esso. Secondo il venditore, gli oggetti gli giunsero per eredità da un parente, che li aveva avuti «da un frate del convento di Assisi, quale segno di gratitudine per i servizi prestatigli in una malattia. E unica cosa di tali oggetti disse, che cioè erano appartenuti ad un carbonaro Giovanni Barachére. Questo è quanto si può sapere». Il grembiule da maestro in seta bianca, con bordo di seta celeste reca ricamati molti dei simboli fondamentali della Massoneria: il sole, la luna, la clessidra, la livella, le api, il favo, le colonne tortili del tempio di Salomone recanti nello zoccolo le lettere J e B, gli attrezzi dell’arte muratoria, la stella fiammeggiante a cinque punte, il tutto su una base di dadi, rappresentante il pavimento a scacchiera della loggia massonica. In alto campeggia la scritta «virtus». La Massoneria entrò prepotentemente sulla scena italiana in contemporanea all’arrivo dei primi contingenti dell’armata francese: moltissimi ufficiali ne facevano parte, e ne introdussero la conoscenza e i riti tra i patrioti italiani, inaugurando una tradizione che attraverserà tutto l’Ottocento e il moto risorgimentale italiano: rivoluzionari, democratici, liberali, aderirono in massa alle logge massoniche ottocentesche.

Grembiule da Gran Maestro della Massoneria. Inizio XIX sec. Seta ricamata cm 29,5 x 32. Museo civico del Risorgimento di Bologna, inv. n. 2539

Mirtide Gavelli

Bibliografia: MRBo, Atti 1912, Acquisti, n. 75; MRBo, Inventario della suppellettile esposta, 1904-1930 ca., mss., vol. 2,
p. 44.