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Gino Baroncini a duello con Nello Quilici

27 Marzo 1923

Schede

Lo squadrista Gino Baroncini, acerrimo avversario di Arpinati, inizia una dura contesa personale con Filippo Naldi, amministratore delegato del "Resto del Carlino" e con il direttore Nello Quilici.
Il 27 marzo Baroncini e Quilici arrivano a battersi a duello.
Il motivo della lite è spiegato da Baroncini sulle colonne de "L’Assalto": occorre un "supplemento di rivoluzione", anche con l'uso del manganello, per liberare il "Carlino" dalla cricca di affaristi che lo controllano e per farne l'organo portavoce del fascismo bolognese.
Sullo sfondo c’è anche l’aggiudicazione, anelata da Naldi, dell'appalto milionario per la costruzione della ferrovia Direttissima.
Pressati dalle intimidazioni fasciste, nel giro di alcuni mesi, sia Quilici che Naldi, lasceranno il giornale.
Tuttavia Baroncini non godrà il frutto delle sue sopraffazioni: entrato in rotta con gli altri ras locali Grandi e Balbo, sarà dimesso entro la fine del 1923 dalla carica di segretario della federazione bolognese.

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