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Carlo Galli detto/a Athos

4 maggio 1913 - [?]

Scheda

Carlo Galli, «Athos», da Luigi e Ida Ferrari; nato il 4 maggio 1913 ad Ascoli Piceno. Nel 1943 residente a Bologna. Laureato. Sottotenente della compagnia mobile di polizia di Bologna. D'accordo con il capitano Gerardo Paolino, l’8 settembre 1943, tra i pochi, decise di difendere dalla occupazione tedesca la caserma di Villa Altura (Bologna).
L'11 settembre 1943 tentò, insieme con Giuliana Trombetti e Gennaro Schiuma , «di recuperare le armi della caserma del presidio aeronautico».
Nel dicembre 1943 nascose nella caserma di polizia Ettore Trombetti , mettendolo poi in salvo; aiutò Bruno Pardo , ebreo, ospitandolo nella propria abitazione in via Mondo. In quei mesi «si diede da fare per creare una prima organizzazione clandestina, comprendente anche elementi civili, tentando di affiancarsi ad altre organizzazioni e ad altri movimenti». Denunciato dalla spia Alberto Pistolini, il 29 febbario 1944 venne arrestato e incarcerato insieme con Gerardo Paolino, il maresciallo Racalbuto, Nerina Baldanza , Dante La Rocca . Con questi, venne rinviato al Tribunale speciale con l'accusa di sovversione, propaganda sovversiva, ascolto di radio nemiche.
Ritenuto tra «i maggiori responsabili» fu segregato in cella di rigore delle carceri di an. Giovanni in Monte (Bologna) e nella prigione di via Albergati (Bologna). Affidato in custodia al comandante della stazione dei carabinieri di via Mirasole, il 26 marzo 1944 venne tradotto nella carceri giudiziarie di Parma, con la qualifica di «detenuto di particolare importanza», per il - quale, come «nemico acerrimo del governo attuale e badogliano», il prefetto Dino Fantozzi propose la deportazione in Germania. A Parma riuscì, insieme con La Rocca e Racalbuto, ad evadere il 16 giugno 1944, pochi giorni prima della celebrazione del processo.
Rifugiatosi, insieme con La Rocca, nella campagna modenese presso l'abitazione del suo attendente Stefano Uguzzoni, militò nella 7a brigata Modena della div Armando.
Del suo passaggio nelle formazioni partigiane diede notizia un volantino della federazione bolognese del PCI indirizzato ai «funzionari ed agenti di PS», il 14 agosto 1944.
Riconosciuto partigiano nella 7a brigata Modena della div Armando dall'1 ottobre 1943 alla Liberazione. Il 13 giugno 1946 scrisse per il prefetto di Bologna un dettagliato rapporto sul massacro di Marzabotto, pubblicato in L. Bergonzini, La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, voi. V, Bologna, 1980, pp. 277-280. Ha scritto, inoltre, una memoria, ancora inedita, sulle vicende del periodo della resistenza. Un primo brano, dal titolo Don Camillo si congeda, è stato tuttavia pubblicato, con lo pseudonimo di Luigi Gallese, ne «La Gazzetta di Parma», 6 novembre 1962; un secondo, dal titolo L'orologio di Frignano, in L. Bergonzini, op. cit.,pp. 112-118. [A-B]