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Ena Frazzoni detto/a Nicoletta

13 dicembre 1917 - [?]

Scheda

Ena Frazzoni, «Nicoletta», da Angelo e Giovanna Monti; nato il 13 dicembre 1917 a Bologna; ivi residente nel 1943. Laureata in lingua e letteratura inglese. Insegnante. Già attiva nelle file antifasciste alla vigilia della caduta del regime, dopo il 25 luglio 1943, durante i quarantacinque giorni del governo Badoglio, accentuò i contatti con esponenti antifascisti e comunisti.
Sfollata a Funo (Argelato), tentò una manifestazione di donne per rivendicare la fine della guerra.
Dopo l’8 settembre 1943, in contatto con esponenti del PCI, fece parte dell'ufficio organizzazione del comando militare costituito sul finire dell'anno. Di tale ufficio fece parte ininterrottamente, fino alla sua trasformazione, nel giugno 1944, in CUMER, che al suo vertice ebbe Ilio Barontini.
In esso curò in particolare il rapporto con la rete delle staffette. Le donne, - come scrisse lo stesso Barontini - che «impararono a percorrere chilometri e chilometri in bicicletta, a piedi, in corriera, sui camion, portando armi, stampa, materiali pericolosi nelle sporte da massaia, nelle borsette da passeggio, per tutte le strade, sotto i bombardamenti e i mitragliamenti, col continuo pericolo d'essere prese dai nazifascisti, di cadere in una retata, di incappare in una rappresaglia», che «impararono come si spara col mitra, con la rivoltella, come si nasconde una patriota inseguito o una radio trasmittente, come si sopporta la fame se mancano i rifornimenti, come si vive nel freddo se non si può accendere il fuoco, come si curano i feriti, come si chiudono gli occhi ai morti». Del CUMER - allogatosi nella sua casa di Bologna - divenne la responsabile di segreteria.
Riconosciuta partigiana con il grado di capitano dall’1 ottobre 1943 alla Liberazione. Testimonianza in RB1. Ha pubblicato: Questo è Dario... la sua vita è una leggenda, in Epopea partigiana; Note di vita partigiana a Bologna. [AR]