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Massimo Natale, detto Natalino Fovel

15 ottobre 1880 - [?]

Scheda

Massimo Natale, detto Natalino Fovel, da Giuseppe e Giannina Costantini; nato il 15 ottobre 1880 a Città Ducale (RI). Laureato in giurisprudenza. Insegnante all'università. Iscritto a numerosi partiti. Alla vigilia della guerra del 1915 venne espulso dal Movimento radicale perché neutralista. Nel 1919 si iscrisse al PSI e militò nell'ala massimalista.
Fu uno dei più duri accusatori degli amministratori socialisti del Comune e della Provincia perché, negli anni della guerra, avevano fatto opera di "collaborazione" con il governo per lenire alla popolazione i disagi del conflitto.
L'1 luglio 1920 venne schedato. La biografia della polizia iniziava: «Carattere collerico incostante…». Nelle elezioni del 1920 fu eletto sia al Consiglio comunale sia a quello provinciale per il Collegio di Bologna 1ª. Il 21 novembre 1920 intervenne alla riunione dell'insediamento della seconda amministrazione comunale socialista, interrotta dall'assalto dei fascisti, dopo la nomina del sindaco Enio Gnudi*. Avrebbe dovuto essere eletto alla carica di vice sindaco. A seguito della strage di Palazzo d'Accursio, come si legge nella sua scheda, «Gli è stato inibito l’insegnamento all’Università sino a che l’Autorità Giudiziaria non si sarà pronunziata sull’opera svolta». Uscì dal PSI, entrò nel PCI e andò a lavorare a "Il Lavoratore", il quotidiano comunista di Trieste. Nel 1924 si avvicinò ai gruppi radicali e democratici che facevano capo a Ivanoe Bonomi e iniziò a collaborare a "La Voce repubblicana" del PRI. Il 26 novembre 1926 fu aggredito dai fascisti a Roma, ferito e spedito a Bologna con il foglio di via obbligatoria. Nel 1927 venne proposto per l'invio al confino, ma Mussolini cassò il provvedimento, così come, qualche anno dopo, pose il veto quando chiese l'iscrizione al PNF. Nel 1930 assunse la cattedra di diritto commerciale all'università di Ferrara e lo stesso anno iniziò la collaborazione al "Corriere Padano", il quotidiano fascista ferrarese di proprietà di Italo Balbo. Il 12 settembre 1930 venne incluso nell'elenco degli oppositori della provincia di Ferrara e iscritto nella rubrica di frontiera con la dizione: «Impedire espatrio»
Nel 1940, sempre a Ferrara, ebbe la cattedra di economia corporativa. Il 22 gennaio 1941 morì. Ha pubblicato: Il cartello delle sinistre, Modernissima, Milano, 1925, pp.91; Democrazia sociale, Corbaccio, Milano. [O]