Salta al contenuto principale Skip to footer content

Fanteria - 217° e 218° reggimento, brigata Volturno

Schede

Costituita nel marzo 1916 con elementi del 15° e 29° RF.

Anno 1916
Assegnata alla 10a divisione, la Brigata giunge tra il febbraio ed il marzo in zona di guerra, dislocandosi nell'area compresa fra Barazzetto, Mereto di Tomba, Nogaredo di Corno e Plasencis (Udine). Nella seconda metà di aprile la “Volturno” parte in ferrovia alla volta di Bassano del Grappa (Vicenza). Trasferitasi nei pressi di Primolano (Vicenza), da qui parte per recarsi in Val Leogra. Nella seconda metà di maggio due battaglioni del 218° vengono inviati a rafforzare la difesa del Col Santo, mentre un terzo è impegnato nelle operazioni per l'occupazione del Pasubio. Quest'azione richiede l'intervento del 217°, grazie al quale si riesce a mantenere ed anzi a rafforzare la posizione.

Alla fine di maggio la “Volturno” sostituisce la Brigata “Verona” (85°-86° RF) in Vallarsa, ma i nuovi eventi bellici costringono i fanti a ritornare sul Passo Xomo: il nemico infatti era riuscito ad occupare alcune posizioni del Pasubio – che adesso devono essere riconquistate dal 217° RF. La posizione è fortemente contrastata e – nonostante il sostegno dei fanti della “Sesia” (201°-202° RF) e della “Sele” (219°-220° RF) – la trincea non può essere tenuta. A pagarne il prezzo sono 662 militari e 26 ufficiali. Nel frattempo, il 218° era impegnato nella difesa del Col Santo: la truppa rimane su queste posizioni finché il giorno 23 maggio non è richiamata sul Monte di Mezzo, che deve essere difeso fino all'arrivo dell'86° RF (Brigata “Verona”) in marcia da Camposilvano (Verona).

Il 7 giugno i soldati del I e II battaglione del 218° sono sostituiti dall'80° RF (Brigata “Roma”) ed inviati a Valli dei Signori (oggi Valli del Pasubio, Vicenza): qui sono raggiunti anche dal III che fino al 31 maggio era impegnato sul Pasubio. Dopo neanche quattro giorni di riposo, il 218° è nuovamente dislocato sul Pasubio, sostituendo in prima linea il 71° RF (Brigata “Puglie”). Il giorno 20 anche il 217° è inviato a riposo in qualità di riserva divisionale.

Al termine della Strafexpedition (15 maggio – 27 giugno) il 217° col comando di Brigata è inviato ad occupare il Monte Corno, ma il violento tiro d'artiglieria nemico ne rallenta la marcia. Le schermaglie con gli avversari continuano in maniera vivace, finché il 2 luglio le operazioni in corso sul Pasubio non richiedono l'invio di due battaglioni del 217°. Sul Pasubio continuava ad operare anche il 218° – qui dislocato fin dall'11 giugno: insieme, i due reggimenti vengono coinvolti nel più generale attacco alle predette posizioni.

Il 5 luglio all'intera Brigata è concesso un breve periodo di riposo, che termina sei giorni dopo quando la “Volturno” è rinviata nuovamente sul Pasubio. Mentre sono intenti a sostituire in prima linea i fanti della “Livorno” (33°-34° RF), un ulteriore ordine impone il trasferimento dei reggimenti a Schio (Vicenza): il giorno 24 la Brigata passa alla 32a divisione e alla fine del mese il 218° RF sostituisce la “Cagliari” (63°-64° RF) presso Monte Aralta, mentre il 217° rimane nelle retrovie.

Sostituita la Brigata Ravenna (37°-38° RF) nelle posizioni di Monte Seluggio e della Val Pòsina ai primi di agosto, alla metà del mese la “Volturno” estende il tratto di fronte di sua competenza fino a Monte dei Calgari e Monte Gamonda.

Il giorno di Natale, allo scopo di assicurare una nuova linea di difesa che risponda maggiormente agli scopi tattici del periodo invernale, viene ordinato alla “Volturno” di arretrare dal fronte avanzato, alternando su questa nuova linea i suoi battaglioni fino alla fine di dicembre.

Anno 1917
Nei primi mesi dell'anno l'attività è fortemente rallentata dalle proibitive condizioni climatiche.

Tra il luglio e l'agosto il 217° RF viene posto alle dipendenze della 9a divisione e dislocato tra la Val Pòsina e la Val d'Astico in sostituzione della Brigata “Ionio” (221°-222° RF).

In concomitanza con il lancio dell'offensiva austriaca di Caporetto, il nemico inizia un violento bombardamento contro le posizioni della “Volturno”, che vengono attaccate il 18 ottobre.

Ad inizio novembre il comando di Brigata ed il 217° RF passa alla dipendenza tattica della 9a divisione, mentre il 218° rimane impegnato nella difesa di Monte Novegno. Solo nella seconda metà di dicembre i reggimenti vengono inviati nelle retrovie per un ulteriore periodo di esercitazioni e di riordino.

Anno 1918
Nella prima metà di febbraio la “Volturno” – meno un battaglione del 217° ed uno del 218° sempre assegnati alla 32a divisione – sostituisce i reparti delle Brigate “Pavia” (27°-28° RF) e “Murge” (259°-260° RF) sulle posizioni del Kaberlaba e del torrente Ghelpach. Dopo neanche due settimane, i fanti scendono a riposo fra Marano Vicentino e Zanè (Vicenza).

Nell'aprile i reggimenti sostituiscono la “Acqui” (17°-18° RF) sul Monte Novegno. Alla metà di giugno, quindi, i fanti della “Volturno” sono chiamati ad agire nel più generale contesto della Battaglia del Solstizio (15-23 giugno): trasportati dapprima a Castelfranco Veneto e poi a Lancenigo (frazione di Villorba, Treviso), essi vengono posti alle dipendenze della 31a divisione ed incaricati di attaccare il settore di fronte compreso fra Candelù (frazione di Maserada sul Piave) e Saletto di Piave (frazione di Breda di Piave, entrambi in provincia di Treviso). L'azione è molto difficoltosa per via della prontezza del nemico nel rispondere colpo su colpo ma, infine, verso il 23 giugno la Brigata incalza l'esercito avversario fino a raggiungere la linea avanzata del Piave, catturando molti prigionieri e molto materiale. Il giorno 25, infine, è rinviata a Carbonera (Treviso), in qualità di riserva di corpo d'armata. Nei giorni successivi viene disposto il riordinamento dei ranghi, espletato a Marano Vicentino (Vicenza): durante le giornate del Solstizio, la “Volturno” ha perso 1'579 uomini e 55 ufficiali, guadagnando per le Bandiere di entrambi i reggimenti una Medaglia d'Argento al Valor Militare.

Tra la fine di agosto e l'inizio di settembre la Brigata sostituisce il 2° Bersaglieri nel settore di Arsiero (Vicenza), posizione che tiene fino all'inizio di ottobre quando rileva la “Acqui” sul Novegno.

In vista dell'offensiva finale, la “Volturno” è sostituita dalla “Pallanza” (249°-250° RF) e dislocata sulle posizioni del torrente Timonchio. Iniziato il ripiegamento nemico, i fanti ricevono l'ordine di puntare su Trento: il 3 novembre entrano a Rovereto, mentre a sera viene toccata anche la città irredenta. Il giorno successivo l'avanzata continua, interrotta solamente dalla notizia della firma dell'armistizio.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VII, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 97-120.