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Eccidio di Boschi di Ciano

Eccidio 18 luglio 1944

Schede

Tra i numerosi eccidi consumati dai nazifascisti sull'Appennino tosco-emiliano, uno dei più efferati fu quello di Boschi di Ciano a Monte Ombraro (Zocca - MO). Anche se avvenuto nel modenese, fu compiuto da fascisti bolognesi e un bolognese è tra i morti.
Tra partigiani e civili 20 persone furono impiccate e finite a colpi di mitra il 18 luglio 1944.
Il "Giornale dell'Emilia", il 17 agosto 1945, ha così ricostruito l'eccidio. Nei primi giorni di luglio i partigiani uccisero cinque fascisti nella zona compresa tra Castello di Serravalle e Zocca. La rappresaglia predisposta dal tenente Enrico Zanarini, comandante della compagnia di brigate nere di Castello di Serravalle, fu proibita dai tedeschi. Per forzare la mano al comando nazista, i fascisti uccisero due tedeschi e attribuirono la responsabilità ai partigiani. Avuta l'autorizzazione, Zanarini fece catturare 40 persone, tra i quali numerosi partigiani, nel corso di un rastrellamento compiuto il 16 e 17 luglio 1944 nella zona tra Castello di Serravalle e Zocca. 20 dei 40 rastrellati furono fatti salire su due camion e trasferiti a Boschi di Ciano dove erano pronte le forche. Dopo avere fatto infilare nei cappi il collo dei 20 sventurati, i camion furono fatti partire. Per la rottura della corda quattro uomini caddero e terra e furono finiti a colpi di mitra. A tutti fu sparato un colpo di grazia. I corpi restarono per un giorno esposti quale monito alla popolazione.
Le vittime sono: Amilcare Auregli, Silvio Balestri, Giuseppe Balugani, Pietro Balugani, Raffaele Balugani, Lino Bononcini, Feriero Colzi, Walter Degno, Umberto Gherardi, Leopoldo Gelli, Ezio Lolli, Massimo Nobili, Giuseppe Pedretti, Pier Luigi Poggi, Silvio Poggi, Ivo Sassi, Giuseppe Teggi, Eraldo Teodori e Timoleone Teodori.
[Nazario Sauro Onofri]