De Carolis Adolfo

De Carolis Adolfo

6 Gennaio 1874 - 07 Febbraio 1928

Note sintetiche

Scheda

Adolfo de Carolis nasce il 6 gennaio 1874 a Montefiore Dell'Aso in provincia di Ascoli Piceno, da Gioacchino, medico condotto e da Ester Pompei; dopo i primi studi privati, il seminario di Ripatrasone (1886) ed il ginnasio di Fermo (1887), si trasferisce a Bologna per iscriversi alla Accademia di Belle Arti (1888) sotto la guida di Domenico Ferri e vi rimane per quattro anni, fino al 1892, quando, vincendo una borsa di studio del collegio Piceno, può recarsi a Roma per iscriversi alla Scuola di Decorazione Pittorica annessa al Museo Artistico Industriale. Qui studia per tre anni con il Bruschi, il Prosperi e il Morani, ed è proprio con il Morani che inizia le decorazioni murali delle Ville Manzi e Blanc, conosce Nino Costa ed inizia anche i contatti con gli altri componenti del gruppo “In Arte Libertas” fondato dal Costa nel 1886 (...).

Nel 1893 riceve il primo premio per i saggi finali dell'anno scolastico dal Regio Istituto di Belle Arti di Roma e nel 1893 il Museo Artistico Industriale gli conferisce la medaglia d'oro e il diploma di licenza. Nel 1897 divenne ufficialmente membro dell'associazione “ In Arte Libertas”, e partecipa all'esposizione organizzata per quell'anno con due dipinti: La primavera e Narcissus poeticus. Dipinge inoltre, sempre nel 1897, Il ritratto della signora Lina e La pace nei campi, e inizia la decorazione della Villa Brancadoro a San Benedetto del Tronto con affreschi che lo vedranno impegnato sino al 1904. Alla terza Biennale di Venezia del 1899, dove viene invitato, espone La donna alla fontana (1898) che, unitamente alla precedente Primavera, ai primi bozzetti per le Danaidi (1897), alla Madonnina (1898) con la quale vince nel 1900 il concorso Alinari, ed al Concerto (1901), fanno parte della sua prima produzione allegorica e di gusto tipicamente preraffaellita. Nel 1900 conosce anche Giovanni Pascoli per il quale cesella il pomo d'argento di un bastone che viene donato al poeta dagli amici del “Marzocco”. Sempre per il “Marzocco” esegue inoltre un manifesto e, dedicato al redattore Angelo Conti, pubblica il saggio Meditazione d'arte, ai poeti religiosi. Intanto, nel 1901 si trasferisce a Firenze per insegnare ornato all'Accademia di Belle Arti, dove gli era stata assegnata la cattedra, e l'anno successivo si sposa con Lina Ciucci; dalla loro unione nascono cinque figli.
Nel 1901 inizia per De Carolis anche la collaborazione con D'Annunzio, per il quale illustra con disegni la Francesca Da Rimini, e con il Pascoli, per il quale illustra la Mirabile visione.

Intanto, nel 1903, inizia anche la collaborazione al “Leonardo”, che esce proprio in quell'anno con il primo numero, ed è questa una data molto importante nella carriera del pittore perché segna il suo avvio alla xilografia. Sono questi anni densi di attività. Egli illustra infatti la copertina per Le Fiale di C. Govoni, Mirycae e I Canti di Castelvecchio del Pascoli; inoltre collabora al “Regno” di Corradini, dal 1904 anche ad “Hermes”, dove pubblica il saggio L'Arte decorativa moderna; illustra con xilografie la Figlia di Iorio per D'Annunzio e, con disegni, Primi poemetti e Poemi conviviali di Pascoli. Esegue a xilografia l'autoritratto e scrive il saggio Il Retaggio per la “Rivista marchigiana illustrata”. (…) L'anno successivo prepara le scenografie anche per La figlia di Iorio ed il manifesto pubblicitario per la casa Ricordi, pubblica inoltre due articoli sull'Arte Popolare nella “Rivista marchigiana illustrata” e nel “Rinascimento”. Per sdebitarsi della borsa di studi concessagli dal Collegio Piceno affresca, iniziando nel 1907 e terminando nel 1909, le pareti ed il soffitto del Salone del Consiglio Provinciale ad Ascoli Piceno con soggetti tratti dal mondo della mitologia antica; ed è questo il primo grande ciclo decorativo realizzato dal De Carolis e nel quale si cimentò prima di preparare, in collaborazione con l'architetto Brizzi, il progetto con il quale vinse, nel 1908, il concorso per la decorazione del Salone del Palazzo del Podestà di Bologna, i cui lavori inizieranno nel 1911. Intanto continua anche l'attività come illustratore di testi; lo vediamo infatti all'opera per la copertina di La serenata delle zanzare di M. Moretti e per la seconda edizione delle Laudi di D'Annunzio. Per D'Annunzio, nell'anno successivo, illustra anche Fedra, mentre per Pascoli I Nuovi Poemetti e, nel 1911, Odi ed Inni unitamente all'Alcione dannunziano. Siamo così giunti alle ultime opere illustrate per il poeta pescarese; abbiamo infatti, nel 1912 Le canzoni delle gesta d'oltremare e, nel 1917, le cupe xilografie per il Notturno, anno in cui inizia anche l'insegnamento all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1914 escono, editi da Zanichelli, i Carmina pascoliani illustrati con numerose xilografie dal Nostro, che si accinge ad un'altra grande opera di decorazione murale, e cioè gli affreschi pisani dell'Aula Magna dell'Università, il lavoro inizia nel 1916 e termina nel 1920, ma il soffitto viene distrutto durante la II Guerra Mondiale.

Nel 1920 pubblica anche un interessante articolo sull'arte popolare nel primo numero della “Fionda”, nel 1921 inizia le illustrazioni con xilografie per la collana dei Poeti Greci tradotti da Romagnoli, edita da Zanichelli. Nello stesso anno viene bandito un concorso per le celebrazioni dantesche. De Carolis partecipa con il suo famoso ritratto di Dante eseguito a xilografia nel '20, che D'Annunzio ben presto ribattezzerà Dante Adriacus. (…) Ecco invece, nel 1922, il pittore impegnato in un altro grande ciclo decorativo: gli affreschi della sala del Consiglio Provinciale di Arezzo; terminati due anni dopo, rievocano le figure di Michelangelo e degli illustri uomini che ebbero i natali in quella città. De Carolis si trasferisce quindi a Roma per insegnare prima scenografia, poi decorazione all'Accademia di Belle Arti. Nel 1924 pubblica il volumetto La Xilografia, trattato nel quale viene sottolineata l'importanza di adottare la tecnica a più legni desunta dall'italiano Ugo da Carpi piuttosto che le tecniche di incisione tedesche di Durer e Holbein. Decora anche con un crocefisso la Cappella per i caduti di guerra nella Collegiata di S. Genesio e per ultimo, nel 1926 a Padova il soffitto e le lunette della Cappella di S. Francesco, nella basilica del Santo. Sul tema francescano ritorna anche illustrando con xilografie i Fioretti di S. Francesco editi da Zanichelli durante l'anno francescano. Muore a Roma nel 1928 prima di essere riuscito a terminare la decorazione del Salone del Podestà e le illustrazioni per i Poeti Greci, opere che verranno portate a termine dai suoi più vicini collaboratori.

Anna Maria Zucconi

Testo tratto da: Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, catalogo della mostra, GRAFIS, Bologna, 1977. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti.

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Documentario | Bologna nel Lungo Ottocento (1794 - 1914)
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Documentario - Bologna nel lungo Ottocento (1794 - 1914), 2008. La città felsinea dall'età napoleonica allo scoppio della Grande Guerra.

Paolo Orano commemora il pittore Adolfo De Carolis
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Discorso tenutosi nel Palazzo delle Esposizioni a Roma nel 1929. Dal canale You Tube - Cinecittà Luce.

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Rubbani: omaggio al passato. Eclettico intellettuale, fondò il Comitato per Bologna Storica e Artistica e l’Aemilia Ars. A lui si deve l’immagine medievale e rinascimentale che ha oggi il centro storico di Bologna.

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L'Artista Moderno, rivista illustrata di arte applicata. Anno XI n.7. Torino, 1912. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa