Salta al contenuto principale Skip to footer content

Omar Conti

23 aprile 1900 - [?]

Scheda

Omar Conti, da Luigi e Corinna Grazioli; nato il 23 aprile 1900 a Pieve di Cento (FE). Studente. Iscritto al PCI. Fu schedato nel 1927 a Fano (PS) dove abitava.
Il 27 giugno 1927 fu arrestato e assegnato al confino per 3 anni per «Organizzazione comunista». Andò a Ponza (LT), dove rimase sino al 26 gennaio 1930, quando venne liberato, ma incluso nell'elenco degli oppositori della provincia di Pesaro e nella "3ª categoria", quella delle persone considerate politicamente più pericolose. Il 7 luglio 1931 fu arrestato per essersi «presentato in pubblico con una maglia rossa, a scopo evidente di provocazione contro i fascisti locali».
Venne assegnato al confino per 5 anni per e inviato a Ponza. Il 31 marzo 1932 fu arrestato e condannato a 4 mesi per contravvenzione agli obblighi confinari. Il 14 gennaio 1933 nuovo arresto per contravvenzione agli obblighi confinari, ma poi assolto. Il 10 giugno 1933 prese parte ad una protesta con 150 confinati per cui fu arrestato e condannato a 5 mesi.
Il 9 gennaio 1934 altro arresto per contravvenzione agli obblighi confinari e condanna a 4 mesi. Il 30 ottobre 1934 altra denuncia per contravvenzione e nuova condanna a 14 mesi. Nel 1936 venne trasferito a Polistena (RC). Il 31 ottobre 1938 gli venne assegnato un altro anno di confino perché nel 1935 aveva inviato una lettera ad un amico in Gran Bretagna con apprezzamenti negativi sul regime fascista.
Fu trasferito a Rogliano (CS) e il 31 agosto 1939 venne incluso nell'elenco dei possibili attentatori. Il 22 aprile 1939 fu riassegnato al confino per un altro anno per «cattiva condotta in colonia» e trasferito a Corigliano Calabro (CS). Il 29 marzo 1940 venne liberato e si trasferì a Castel S. Pietro Terme, dove abitava la famiglia. Il 13 luglio 1940 - dopo l'inizio del conflitto - fu riassegnato al confino per 5 anni «perché restato senza mezzi ha dato segni di viva eccitazione per cui, in considerazione anche della sua nota pericolosità…». Tornò a Corigliano Calabro da dove, come si legge nella sua pratica, «evase il 25 luglio 1943». Tra carcere e confino restò segregato per un quindicennio. [O]