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Romano Cocchi

6 marzo 1893 - [?]

Scheda

Romano Cocchi, nato il 6 marzo 1893 ad Anzola Emilia. Giornalista. Proveniente dall'ambiente cattolico, dopo l'avvento del fascismo al potere aderì all'organizzazione comunista clandestina.
Nel 1925 fu tra i dirigenti il settore della propaganda del PCI.
Dopo la promulgazione delle leggi eccezionali per la sua attività precedente fu accusato e rinviato in contumacia al Tribunale speciale, senza emissione di sentenza istruttoria, assieme ad altri pubblicisti e giornalisti comunisti fra i quali Giovanni Fornari, Ottavio Pastore, Felice Platone e Giuseppe Di Vittorio.
Processato il 7 maggio 1927 fu condannato a 12 anni di carcere per «propaganda sovversiva tendente alla insurrezione e incitamento all'odio di classe».
Raggiunta la Francia proseguì l'impegno antifascista. Nel marzo 1936 fu incaricato dal PCI di incontrarsi a Londra con l'ex segretario del PPI don Luigi Sturzo, allo scopo di verificare la possibilità di un'azione unitaria tra comunisti e cattolici antifascisti. Nel 1937 fu designato a dirigere l'Unione popolare mirante a raggruppare i lavoratori d'origine italiana iscritti alla Confederazione generale del lavoro francese (circa 130 mila). Al congresso costitutivo dell'Unione (Lione, 28-29 marzo 1937), a cui parteciparono anche rappresentanti cattolici, giellisti e repubblicani tenne la relazione introduttiva. Nel 1939, dopo la firma del patto di non aggressione tra Unione Sovietica e Germania, uscì dal PCI tentando di portare sulle stesse sue posizioni l'Unione popolare, appoggiato dal PSI, da GL e dai repubblicani. [AR]