Sarti Ignazio

Sarti Ignazio

30 Luglio 1790 - 13 Aprile 1854

Note sintetiche

Scheda

Artista poliedrico, si dedica a pressoché tutte le tecniche. Scultore, architetto, e incisore, nasce a Bologna il 30 luglio 1790. Studia all’Accademia della sua città, seguendo il corso di Giacomo De Maria. Apprende successivamente l’arte incisoria da Francesco Rosaspina, di cui divenne poi intimo amico. Artista assai prolifico, inciderà moltissimo, realizzando tavole con prospettive e paesaggi, ma più che realizzare tavole di sua invenzione riprodurrà invece opere di altri artisti. A titolo di esempio segnaliamo le lastre tratte da Antonio Basoli e da Simone Cantarini. La sua capacità incisoria era tale che ricevete il premio Curlandese, questa volta per una lastra tratta da un suo disegno e dedicata alla principessa Ercolani. Nel 1810 viene premiato sia per la classe di ornato, sia per gli elementi di figura. Contestualmente espone un Antinoo a lapis copiato dall'antico (elementi di figura), un vaso antico, ed una mensola all'acquerello (ornato) e infine un vaso antico sul piedistallo all'acquerello. In questo periodo esegue un monumento funerario nel cimitero bolognese della Certosa. Sotto la regia di Vincenzo Vannini il Nostro esegue la tomba di Sebastiano Tattini, collocata nel Chiostro Terzo, o della Cappella.

Al 1819 si deve il suo Grande Premio per l'Architettura con un progetto per una biblioteca. La commissione valuta che le elevazioni esterna ed interna sono di buono stile, e l'ordine architettonico vi è saviamente impiegato. Infine l'esecuzione è trattata con disinvoltura e sufficiente intelligenza. Approva quindi il lavoro trovando che i pregj vincono i difetti. Si reca poi a Roma, dove affina il suo stile studiando architettura e scultura. Nel 1828 abbandona la città capitolina poiché accetta la nomina a Direttore della neonata Accademia di Belle Arti di Ravenna. Questo passo, pur importante dal punto di vista curricolare, lo portò in una città distante dai canali più importanti della cultura nazionale, escludendolo da molte opportunità quali una città come Roma - ma tutto sommato anche Bologna - avrebbero potuto offrirgli. Nel ristretto circolo artistico ravennate sarà però attivissimo poiché realizzerà un nutrito numero di busti–ritratto e monumenti funebri, tra cui quello del cardinale Ferdinando Romualdo Guiccioli, sito nella chiesa Metropolitana. Nell’Accademia di Ravenna si conserva un suo ritratto del cardinale Luigi Amat, datato 1840, mentre nella Pinacoteca della medesima città si trova il ritratto di Lavinio de Medici Spada. Mantiene vivi i suoi legami con Bologna, difatti lo troviamo tra i Soci d'Onore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1842. Qui è indicato come bolognese prof. Di disegno in Ravenna.
Tra le opere grafiche da lui realizzate G. Campori ricorda nel 1855 come intagliò in rame il disegno del quadro di S. Rocco di G. Agazzani modenese che trovasi nel Duomo di Mirandola.

Muore il 13 aprile 1854. A suo ricordo due anni dopo viene edito un elogio del Nostro a firma di Alessandro Cappi, il quale scrive che “Sarti, nato a Bologna il 30 luglio 1790, morì in una villa presso Ravenna il 13 aprile 1854. Cominciò dall'intagliare, dal dipingere, e poi si dette con migliore fortuna all'architettura ed alla scoltura. Conobbe il Canova, che l'amò e favorì, sebbene avesse risaputo di alcune appuntature di lui alle sue Ebij che già all'acuto giudicio del giovane parevano dipartirsi un poco dalla finezza greca. Tra l'altre sue opere si loda un suo bassorilievo nel Teatro anatomico di S. Gallicano in Trastevere, e rappresenta Esculapio apportatore in Roma della salutare medicina, mettendovi stanza nell'isola, che dal Tevere si nominava. È da vederne la elegante descrizione del Cappi, che narra assai bene gli altri meriti e le virtù del Sarti, al quale debbono principalmente i Ravennati il diffuso amore delle arti del disegno e i progressi dell'educazione tecnica degli artefici.“

Roberto Martorelli, Claudia Vernacotola

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Bibliografia
Collezione dei Monumenti Sepolcrali del Cimitero di Bologna
Zecchi Giovanni
1828 Bologna Giovanni Zecchi
Gli artisti italiani e stranieri negli stati estensi.
Campori Giuseppe
1855 Modena Tipografia della Camera