De' Buoi Tommaso

20 dicembre 1763 - 16 febbraio 1824

Note sintetiche

Occupazione: Possidente/Proprietario

Scheda

Tommaso, figlio primogenito del marchese senatore Bartolomeo de’ Buoi e Anna figlia di Girolamo Rinaldo Gessi, nacque in Bologna il 20 dicembre 1763, e fu battezzato con i nomi di Tommaso Gioseffo Teodoro Melchiorre (Carrati, Nascite, B 878, c. 25). Sostenne l’Anzianato per la prima volta nel 1785, e nel 1794 sposò Eleonora figlia di Ercole Tanara, del ramo di San Domenico, di cui si prospettava imminente l’estinzione, non avendo Ercole e Isabella Ranuzzi Cospi che tre figlie femmine (e forse il fratello di Tommaso, Girolamo, vedovo della diciassettenne marchesa Matilde Belmonti Stivieri di Rimini, aveva già messo gli occhi sulla seconda, Giulia, mentre la terza Tanara, Elena, si fece monaca). Giunta al Senatorato nel 1730, la famiglia aveva dovuto lottare con problemi fisici e tare mentali, che ne avevano ridotto al minimo la partecipazione alla vita politica cittadina. Neanche l’età rivoluzionaria seppe scuoterli, lasciandoli inerti spettatori dall’occhio malevolo e dall’animo risentito, chiusi nella contemplazione di un passato che era diventato bello solo per la loro incapacità di vivere il presente (Giacomelli, Famiglie, p. 106).

Le convinzioni conservatrici di Tommaso appaiono chiare dal tono del suo Diario delle cose principali accadute nella Città di Bologna dall’Anno 1796 fino all’Anno 1821 (manoscritto presso la biblioteca del Centro d’arte e di storia di San Giorgio in Poggiale appartenente alla Fondazione Carisbo, e ora pubblicato, a completamento di un lavoro iniziato dal professor Umberto Marcelli, per i tipi della Bononia University Press a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi). Anche se, nella solidità di questo suo impianto ideologico, si potrebbe forse intravedere una qualche crepa: e una di queste potrebbe essere la relazione che i de’ Buoi avevano con Angelo Sassoli, che, nel poemetto Le tre Dee, pubblicato nel 1794 in occasione delle nozze di Tommaso con Eleonora Tanari, esalta “il vincolo di servitù” che lo stringeva, lui e la famiglia, “all’illustre Casa De’ Buoi, che tutto anzi debbo a Lei stessa”. Angelo Sassoli, dottore in legge, risultò implicato nel complotto Zamboni-De Rolandis, e, costituitosi spontaneamente dopo i primi arresti e avendo accettato di collaborare, patteggiò l’impunità e fu assolto. La sua militanza politica continuò come uno dei redattori del giornale giacobino “Il Quotidiano bolognese”, dove pubblicò anche qualche sua produzione poetica (“Il Quotidiano Bolognese”, 6 settembre 1798).

Fu anche tra i redattori del “Monitore Bolognese”, e documentata è pure la sua attività di censore dell’Accademia degli Audaci Filostorici, che riuniva altri imputati nel complotto, per la quale scrisse alcune (perdute) dissertazioni di argomento patriottico (Marcelli, Il Gran Circolo, p. 34). E’ rimasto nella storia della nostra letteratura per il falso di cui lo accusò il Foscolo, di cui curò nel 1799 la prima edizione bolognese in due volumi delle Ultime lettere di Jacopo Ortis, inventandosi di sana pianta tutta la seconda parte del romanzo (Sorbelli, Storia della stampa, p. 200). Alla luce della stretta conoscenza col Sassoli, risulta difficilmente credibile l’ostentata indifferenza con cui Tommaso racconta nella sua cronaca l’epilogo della congiura: “tennesi Congregazione criminale e furono sentenziati diversi complici di un’irrita Congiura, il cui capo, ch’era certo Luigi Zamboni, erasi già disperatamente appiccato in carcere. Furono condannati in galera tra gli altri il Dottor Pietro Gavasetti, dottor Suzzi, e come impunito assoluto il Dottor Sassoli, e fù condannato a morte certo Giovanni de’ Rolandis già stato Collegiale della Viola, il quale il dì 23 fù appiccato sulla Montagnola, ed il giorno seguente uno sbirro ammazzò per rissa un suo compagno” (Diario, pp. 9-10).

Tommaso ebbe da Eleonora Tanara sette figli, ma un solo maschio, Giuseppe, giunse a contrarre matrimonio e ad avere figli a sua volta: Pompeo, morto a 10 anni nel 1846 e Marzia Eleonora, che, morendo a vent’anni nel 1858 portò al marito Annibale Rodriguez-Laso il cognome de’ Buoi. Tommaso morì a 60 anni, per “febbre infiammatoria”, il 16 febbraio 1824, nella sua abitazione di piazza San Martino, oggi via Oberdan 24 (Foglio sepolcrale C 7 n. 69; ms. B 698/2, tav. 25; Luigi De Buoi, Memorie storiche, pp. 31-33).

Silvia Benati

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Congiura Zamboni | De Rolandis
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1794: Congiura Zamboni e De Rolandis. Intervista a Mirtide Gavelli e Angelo Varni. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

Bologna nei primi anni di governo Napoleonico
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1796 | 1802 - Bologna nei primi anni di governo Napoleonico. Intervista ad Otello Sangiorgi e Angelo Varni. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

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Bologna nella Restaurazione
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Bologna nella Restaurazione, 1814 | 1873. Intervista ad Otello Sangiorgi. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

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Bibliografia
Battesimi - manoscritto conservato presso la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna - sezione Manoscritti e Rari
Carrati Baldassarre
0
Famiglie nobiliari e potere nella Bologna settecentesca
Giacomelli A.
1996
Fogli sepolcrali, anni 1800 - 1899
Fogli sepolcrali
1899
Genealogie delle Famiglie Nobili viventi quest’Anno 1778, e Genealogie delle Famiglie Nobili moderne viventi quest’Anno 1844
Genealogie
1844
Il Gran Circolo Costituzionale e il "Genio Democratico" (Bologna 1797-1798)
Marcelli Umberto
1986 Bologna
Memorie storico genealogiche intorno alla famiglia dei marchesi De Buoi
De Buoi Luigi
1936 Reggio Emilia
Storia della stampa in Bologna
Sorbelli Albano
1929 Bologna Zanichelli