Caduceo | Caducée | Caduceo

Caduceo | Caducée | Caduceo

Scheda

Il caduceo è un simbolo molto antico con una storia complessa, sia sotto il profilo delle forme sia sotto quello delle interpretazioni e dei significati. Nell’antichità classica, come sottolineato dalla stessa etimologia (dal latino caduceum, alterazione del greco kerukeion), il caduceo è emblema degli araldi, degli ambasciatori e degli inviati in generale: persone il cui corpo e la cui funzione erano generalmente considerati intoccabili e sacri. Ed è a Hermes-Mercurio, messaggero degli dei, che questo bastone è direttamente e generalmente associato, ma la sua origine sarebbe ben precedente alla cultura greca. Infatti, già agli inizi del XX secolo, l’archeologo americano Arthur Frothingham ipotizza la derivazione iconografica del caduceo dal Vicino Oriente: è presente nella civiltà sumerica, legato alla divinità della fertilità Ningizzida e rappresentato sui sigilli e su alcune opere d’arte di epoca babilonese. Inoltre l’iconografia dei due serpenti attorcigliati si ritrova anche nell’Egitto Predinastico (3900 – 2950 a. C.). Il mito classico racconta che Hermes, visti due serpenti in lotta, li avrebbe separati con la propria verga e questi si sarebbero attorcigliati sulla stessa. Il combattimento può essere letto come la rappresentazione del caos, mentre la disposizione attorno al bastone degli elementi opposti, i due serpenti, starebbe ad indicare il raggiungimento di un equilibrio. Legato probabilmente all’origine agraria del culto del dio, il caduceo è anche simbolo di fertilità e con questo significato il bastone è in alcuni casi sostituito da un pene in erezione. Secondo Omero, grazie alla sua bacchetta Hermes “incanta a suo piacere gli occhi dei mortali o sveglia coloro che dormono” (Iliade, XXIV, 343-344). I due serpenti infatti potrebbero rappresentare la natura knotia e urania del dio, la sua capacità di attraversare il confine tra il mondo della luce e quello della tenebre: nell’Antica Grecia si ricorda il culto reso ad un Hermes Bianco ed un Hermes Nero. Alla sua funzione di messaggero delle divinità, che estende fino agli inferi, si aggiunge quella altrettanto importante di psycopompo, cioè di guida delle esseri verso l’oltretomba. In alcuni casi egli ha anche la capacità di condurre quelle stesse anime per il cammino inverso, in direzione della luce. La fortuna di questo simbolo nell’arte occidentale è indiscutibile. Declinato in molte varianti iconografiche e utilizzato secondo letture differenti, il caduceo è presente abbondantemente nella simbologia funeraria degli ultimi due secoli. E’ spesso costituito di bastone, ali, piccola sfera, serpenti e cappello: il bastone rappresenterebbe il potere, i due serpenti la prudenza, le ali la diligenza, il copricapo il pensiero elevato. E queste interpretazioni ne farebbero il simbolo della buona condotta. Inoltre il caduceo, spesso associato alla cornucopia, è utilizzato nell’arte occidentale quale emblema del commercio e del successo nelle attività mercantili e produttive. Può essere anche genericamente presente in iconografie e personificazioni legate ai trasporti. Il Ripa utilizza la verga di Hermes nelle personificazioni della Fama Chiara, Felicità Pubblica, Forza sottoposta all’Eloquenza. Infine, il caduceo può anche essere associato al dio Esculapio, alla medicina e alla farmacia. In questo caso però, la verga presenta un singolo serpente, che spesso è chiamato da solo a rappresentare le arti della guarigione.

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Gian Marco Vidor

"Verga cimata da due ali spiegate, con due serpi attorcigliate intorno, per lo più simmetricamente e affrontate. Fu il dono di Apollo a Mercurio, in cambio della lira, pegno della loro riconciliazione dopo il furto delle giovenche (Omero). Altri favoleggiarono che Mercurio riunì alla verga la ninfa Rea, tramutata in biscia per sfuggire alla erotica persecuzione di Giove, e Giove stesso tramutato in serpe. Macrobio opina che il caduceo simboleggi la nascita dell’uomo, e che il congiungimento dei due serpi indichi l’amore. Varie e molteplici però sono le induzioni per la formazione del simbolo. Secondo il Cartari, primi a conoscerlo e ad usarlo furono gli egizi, che annodarono i serpenti a rappresentare la concordia anche fra gli uomini crudeli. E’ pure scritto che in origine esso fu il distintivo di alcuni araldi ellenici, rozzo ramo di lauro o di ulivo da prima, poi levigato e dorato, con decorazioni di fronde e di nastri, mutatesi in serpi da quando questi animali acquistarono mistica significazione. Più recentemente si spiegò il legamento serpentino come la forma di un nodo speciale – nodus Herculis (Macrobio, I) – usato dai fenici per assicurare le mercanzie e insieme dimostrare ai popoli amici i segni di concordia nei buoni rapporti del traffico (Bottiger). Presso tutte le genti che ebbero il culto di Mercurio – fosse egli Ermete o Anubi – il caduceo è segno della plastica rappresentativa presso l’agile messaggero di Giove, condottiero delle anime all’infermo e protettore dell’eloquenza, del commercio, dei ladri. Costantemente segno di felice e nobile carattere, è riprodotto frequentemente con altri emblemi. Es.: nella medaglia di Vespasiano, per simbolo di pace; in quella di Tito, per simbolo di fedeltà; in quella di Giulia Mammea, per simbolo di virtù. Rimase modernamente al caduceo il mandato di essere la figura di stile del commercio. Es.: nella Virtù mercuriale dipinta dal Vasari (palazzo Vecchio a Firenze) e da lui descritta (Ragionamenti); nel tallero di Ludovico I di Baviera, e in quello di Francoforte (1772)." (Testo tratto da: Giovanni Cairo, "Dizionario ragionato dei simboli", Ulrico Hoepli, Milano, 1922 - febbraio 2022). Per approfondire il tema della simbologia funeraria ottocentesca cliccare qui.

Texte en français. Le caducée est un symbole très ancien avec une histoire complexe, soit au profil des formes soit au celui des interprétations et des signifiés. Dans l’antiquité classique, comme souligné de la même étymologie (du latin “caduceum”, altération du grec kerukeion), le caducée est l’emblème des hérauts, des ambassadeurs et des envoyés en général: personne dont le corps et dont la fonction ètaient générallement considérés inattacables et sacrés. Et c’est à Hérmes-Mercure, messager des dieux, que ce bâton est directement en général associé, mais son origine serait précédente à la culture grecque. En effect, déjà au debut du XX siècle, l’archéologue américain Arthur Frothingham suppose la dérivation iconographique du caducée du Proche-Orient: il est présent dans la civilisation sumérienne, lié à la divinité de la fertilité Ningizzida et représenté sur les cachets et sur quelques œuvres d’art d’époque Babylonienne. En autre l’iconographique des deux serpents tartillés se trouve aussi en Egypte pre-dinastique. Le mythe classique raconte que Hermes, vus les deux serpents que luttent, les aurait separé avec la propre verge et celui-ci se serait tartillés sur le même. Le combat peut être lu comme la représentation du caos, pendant que la disposition autour du bâton des elements opposés, les deux serpents, marqueraient la réalisation d’un équilibre. Lié probablement à l’origine agraire du culte du dieu, le caducée est aussi le symbole de fertilité et avec ce signifié le bâton est parfois remplacé par un pénis en érection. Pour Omero, grâce à sa baguette Hermes “charme a son plaisir les yeux des mortails et réveille tous ceux qui s’endorment”. Les deux serpents pourraient représenter la nature knotia et uranie du dieu, sa capacité d’attraverser la frontière entre le monde de la lumière et le monde des ténèbres: dans l’ancienne Grèce il y a le culte rendu à un Hèrmes Blanc et un Hérmes noir. À cette fonction de messager des dieux, qu’il etend jusqu’à l’enfer, s’ajoute l’importante psycopompe, c’est-à-dire de guide des personne vers l’autre-tombe. Dans quelques cas il est aussi la capacité de conduir ces âmes par le chemin envers, direction la lumière. La fortune de ce symbole dans l’art occidental est indiscutable. Décliné en beaucoup de variants iconographiques et utilisé pour lectures differents, le caducée est présent abondamment dans la symbologie funéraires des deux derniers siècles. Il est souvent constitué par bâton, ailes, petite sphère, serpents et chapeau: le bâton représenterait la puissance, les deux serpents la prudence, les ailes la diligence, le chapeau le pensé élevé. Et ces interpretation en feraient les symbole de la bonne conduite. En outre le caducée, souvent associé à la cornucopia, est utilisé dans l’art occidental comme emblème du commerce et du succès dans les activités commerciales et productives. Il peut être aussi généralment présente en iconographiques et personifications liées aux transports. Le Ripa utilise la verge de Hermes dans les personifications de la Claire Rennomé, Bonheur Publique, Force qui tire de l’Eloquence. Enfin, le caducée peut aussi être associé au dieu Esculapio, à la medicine et à la pharmacie. Dans ce cas toutefois, la verge présente un serpent seulement qui est appelé seul à représenter les arts de guérison. (Marcus Fava)

Texto en español. El Caduceo es un sίmbolo muy antiguo con una historia compleja, sea bajo el perfil de las formas que de aquel de las interpretaciones y de los sentidos. En la antigüidad clásica, como dice la misma etimologίa (desde el latίn caduceum, alteración del griego kerukerion), el caduceo es el emblema de los heraldos, de los embajadores y de los enviados en general: personas cuyo cuerpo y cuyo función generalmente fueron considerados intocables y sagrados. Y es a Hermes-Mercurio, mensajero de los Dioses, que este bastón está directamente y generalmente asociado, pero su origen sería anterior a la cultura griega. De hecho, ya al comienzo del XX siglo, el arqueólogo americano Arthur Frothingham supone la derivación iconográfica del Caduceo desde el Oriente Próximo: está presente en la civilización Sumeria, relacionado a la Diosa de la fertilidad Ningizzida y está representado sobre los sellos y sobre algunas obras de arte de la época Babilonica. Además la iconografίa de las dos serpientes, también se encuentra en el Egipto Predinástico (3900-2950 a.C.). El mito clásico cuenta que Hermes, viendo dos serpientes luchar, las habrίa separado con la misma vara y estas se habrίan enredado sobre la misma. El combate puede ser leído como la representación del caos, mientra la disposición en torno al bastón de los elementos opuestos, los serpientes, esterίa a indicare el logro de un equilibrio. Relacionado probablemente a la origen agraria del culto del Dios, el Caduceo es también sίmbolo de fertilidad y con este sentido el bastón es en algunos casos remplezado con un pene en erección. Segύn Omero, gracias a su vara, Hermes “hechiza a voluntad los ojos de los mortales o despierta a los que duermen (Illiade XXIV 343-344). los dos serpientes, de hecho, pueden representar la naturaleza “knotia” y la urania del Dios, su capacitad de cruzar el lίmite entre el mundo de la lu e aquel de las tinieblas: en la antigua Grecia se recuerda el culto devuelto a un Hermes y uno negro. A su función de mensajero de las Dioses, que amplia sino al inframundo, se agrega aquella otratanto importante de “psycopompo”, o sea de guίa de los entes por la ultratumba. en algunos casos el tiene también la capacitad de conducir aquellas mismas almas por el camino inverso, en la dirección de la luz. la suerte de este sίmbolo en la arte occidental es indiscutible. Declinado en muchas variantes iconográficas y empleado según lecturas diferentes el Caduceo es presente abundantemente en la simbologίa funeraria de los ύltimos dos siglos. Está normalmente constituido por bastόn, alas, pequeña esfera, serpientes y sombrero: el bastόn representería el poder, los dos serpientes la prudencia, las alas la diligencia, el sombrero el pensamiento elevado. Y estas interpretaciones serían el símbolo para el beno comportamiento. Además el Caduceo, a menudo relacionado a la cornucopia, viene utilizado en el arte occidental como del emblema del comercio y del éxito en las transportes. El Ripa utiliza el vara de Hermes en las personificaciones de Fama Chiara, Felicità Pubblica, Fuerza sometido en la Elocuencia. Finalmente, el Caduceo también puede ser relacionado con el Dios Esculopio, a la medicina y a la farmácia. En este caso, el vara presenta una sóla serpiente, que a menudo es llamado por su cuento a representar las artes de la curación. (Francesca Previati)

Traduzioni del testo di Gian Marco Vidor a cura della classe 3^D del Liceo “Laura Bassi” di Bologna, nell'ambito del progetto "Alternanza Scuola - lavoro", AS. 2016-2017.

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Diego Sarti - Monumento Montanari
Diego Sarti - Monumento Montanari

Diego Sarti (1859 - 1914), Monumento Montanari, 1891. Certosa di Bologna, Chiostro VII.

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