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Mario Cennamo detto/a D'Alfonso

22 Dicembre 1924 - [?]

Scheda

Mario Cennamo, «D'Alfonso», da Ugolino e Angela Maria Rocco; nato il 22 dicembre 1924 a Camigliano (CE). Nel 1943 residente a Bologna. Studente nella facoltà di medicina dell'università di Bologna, «cattolico professante», di famiglia antifascista, il 25 luglio 1943 fu «tra i pochissimi studenti universitari, col cappello goliardico, in piazza a manifestare una gioia veramente sentita e sincera».
Dopo l'8 settembre 1943, con il gruppo universitario del PdA, sotto la guida di Sergio Telmon, operò, insieme con Giuseppe Campanelli. Svaligiò la caserma Giordani, raccolse e trasferì armi e munizioni, diffuse e lanciò manifestini.
Nell'aprile 1944 rifiutò di aderire alla RSI. Con una tessera falsa della GNR cercò «collegamenti a Trieste e nel Veneto di dove scappai, inorridito, per il clima nazionale-fascista che l'inquinava tutta, contro Tito.
Dovunque, mi rivolgevo ai preti in confessione, ma essi, al massimo, mi collegavano con antifascisti timorosi di battersi». Rientrato a Bologna nell'estate 1944 fece parte della 6a brigata Giacomo, adattandosi «a costruire documenti falsi per i disertori» e a prepararsi «al giorno della rivolta». Tradito, venne catturato il 20 gennaio 45. Fustigato a sangue nella cella della facoltà di ingegneria, fu poi trasferito nelle carceri di San Giovanni in Monte dove fu interrogato dal tenente Kessler.
Il 3 febbraio 1945 fu inviato, con alcune decine di partigiani detenuti, a Pavia in compagnia di disciplina. Disertò dopo un paio di settimane e si rifugiò nella sacrestia della chiesa dei Poveri di Bologna.
Riconosciuto partigiano dall' 1 novembre 1943 alla Liberazione. Testimonianza in RB1. [A-B]