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Celestino Cassoli detto/a Celeste

3 agosto 1906 - [?]

Scheda

Celestino Cassoli, «Celeste», da Pietro e Bianca Marchignoni; nato il 3 agosto 1906 a Bologna. Licenza elementare. Operaio alla Ducati. Nel 1926, non iscritto al PNF, fu eletto segretario del sindacato calzolai; il 1° maggio alla Crocetta (Bologna) appese la bandiera rossa ai fili del tram.
Dimesso dall' incarico di sindacalista si trasferì a Casalecchio di Reno dove svolse propaganda antifascista e si battè soprattutto contro la guerra d'Abissinia.
Nel 1940 divenne operaio alla Ducati di Borgo Panigale (Bologna) e alla caduta del fascismo si adoperò in fabbrica, con Agostino Ottani e Giorgio Scarabelli, per riorganizzare le fila del PCI.
Alla fine del 1943, trasferito alla Ducati di Bazzano, che produceva telefoni da campo per l'esercito, organizzò azioni di sabotaggio della produzione e scioperi rivendicativi nonché la costituzione di squadre SAP nelle località vicine.
Attivo negli scioperi dell'1 marzo 1944 fu in prima fila nell'organizzazione dello sciopero del 22 giugno in risposta al decreto di Mussolini che condannava a morte gli organizzatori
e i partecipanti ad astensioni dal lavoro. In seguito a questo sciopero, cui partecipò la quasi totalità delle maestranze, dovette darsi alla latitanza.
Militò nel battaglione Zini della 63a brigata Bolero Garibaldi.
Riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 alla Liberazione. Testimonianza in RB3. [C]