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Lorenzo Casoni

17 Ottobre 1645 - 19 Novembre 1720

Scheda

ARMA: D'azzurro alla torre d'oro di due palchi chiusa dello stesso e finestrata di nero, merlata alla ghibellina di 4 pezzi e fondata sulla campagna di verde.
Lo scudo è sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: LAVRENTIVS CARDIN· / CASONVS LEG· / 1709· (Cardinale Lorenzo Casoni. Legato. 1709.)
Il Crollalanza dà per i Casoni di Sarzana: D'azzurro al castello torricellato d'oro aperto e mattonato in nero.

I Casoni erano nobili di Sarzana (Lunigiana) e, come tante altre famiglie della piccola nobiltà di provincia, avevano una lunga tradizione curiale. Quando Lorenzo venne creato Cardinale, la famiglia venne iscritta nel 1707 alla nobiltà genovese. Successivamente, con la nomina del Cardinal Lorenzo a Legato di Ferrara, i Casoni vennero aggregati al patriziato di quella città.
La famiglia ha dato alla Chiesa anche un altro cardinale: Filippo.

Lorenzo Casoni nacque a Sarzana il 17 orrobre del 1645 da Niccolò Conte di Villanova nel territorio di Bussetto.
Studiò all'Università di Parma ma non conseguì la laurea.
Nel 1669 era a Roma al servizio del Cardinal Bona, presso il quale restò fino al 1674. Tre anni dopo era al seguito del Nunzio Apostolico alla pace di Nimega; nel 1679 prese gli ordini minori e venne nominato Cameriere Segreto del Papa.
A quell'epoca rimontano i primi contatti con gli ambienti giansenisti di Francia e Olanda.
Nel 1682, alla morte del cugino Agostino Favoriti suo protettore, divenne Segretario della Cifra, delle Lettere Latine e della Congregazione Concistoriale.
Il carattere integerrimo, unito ad un severo rigore morale, ne fece uno stretto collaboratore di Innocenzo XI, le direttive del quale egli eseguì con scupolosità e fermezza. Nei contrasti fra la Santa Sede e Luigi XIV di Francia assunse una posizione rigida e intransigente, attirandosi l'odio della Corte e degli ambienti Gallicani, tanto che il Re di Francia organizzò un complotto per rapirlo e per portarlo in Francia, ma senza successo.
Parimenti i tentativi di calunniarlo presso il Papa, non ebbero seguito.
Verso i Giansenisti di Port-Royal e quelli olandesi si mostrò viceversa comprensivo poiché, pur non condividendo le loro tesi, ne ammirava il rigore morale.
Con l'elezione al pontificato di Alessandro VIII (1689), il Casoni, troppo inviso ai francesi, venne allontanato dalla Curia.
Nel 1690, nominato Vescovo di Cesarea, fu inviato Nunzio a Napoli. La sua lunga nunziatura in quella città si protrasse fin dopo l'inizio della Guerra di Successione Spagnola e richiese tutta la sua abilità per destreggiarsi tra il partito «spagnolo» e quello «asburgico» che sollecitavano entrambi l'appoggio della Chiesa.
Nel 1694 Innocenzo XIII (nuovo papa eletto a luglio del 1691), allo scopo di togliergli ogni incarico di rilievo, lo aveva trasferito al Vescovado di Sarzana che però lui non accettò. La morte di Innocenzo, nel 1700, migliorò la sua situazione.
Nel gennaio del 1702 lasciò Napoli per rientrare a Roma dove assumeva la carica di Assessore al Sant'Uffizio (Inquisizione).
In tale veste si trovò a gestire una delicata situazione quando proprio lui, amico dei giansenisti, dovette coordinare i lavori che portarono alla condanna delle tesi di questi ultimi.
Nel 1706 Clemente XI lo nominò Cardinale e l'anno successivo lo inviava prima Legato a Ferrara e poi a Bologna nel 1709.
Dopo aver cessato da quest'ultimo incarico nel 1714, rientrava a Roma ove svolse diversi incarichi in Curia fino alla morte avvenuta il 19 novembre del 1720.
Venne sepolto in S. Pietro in Vincoli.