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Marcello Canova

17 marzo 1901 - [?]

Scheda

Marcello Canova, da Giuseppe ed Emilia Sartoni; nato il 17 marzo 1901 a Budrio. Tipografo. Iscrittosi al PCI nel 1924, divenne «rivoluzionario di professione» dopo le leggi eccezionali fasciste del novembre 1926 e lavorò nell'apparato clandestino del partito all'estero.
Rientrò più volte «illegalmente» in Italia con compiti di organizzazione politica. Particolarmente intensa fu la sua attività nel Veneto e a Padova in particolare (dove agì con lo pseudonimo di Roversi). Il suo contributo andò nella preparazione e nella stampa di giornali dedicati ai giovani militari, sviluppando il proprio mestiere e la propria funzione di propagandista. Latitante, fu investito dalla sentenza del 17 luglio 1934 dalla quale fu stralciato.
Non a caso una serie di militanti comunisti padovani processati il 17 aprile 1936 furono esplicitamente accusati per avere, nel 1934-35, diffuso per le strade, spedito per posta ed affisso volantini con «denuncia della guerra di Abissinia, opposizione al servizio pre e post militare, appelli agli operai perché facciano valere i loro diritti presso i sindacati fascisti».
Arrestato il 30 aprile 1935, dopo una lunga fase istruttoria, con sentenza del 5 giugno 1935 venne rinviato al Tribunale speciale che il 24 gennaio 1936 lo condannò a 22 anni di carcere e a 5 di vigilanza speciale. Scontò la pena nei penitenziari di Turi (BA), Pianosa (LI), Portolongone (LI) e Saluzzo (CN) .
In quest'ultimo carcere non arrivò la liberazione dei prigionieri politici conseguente al crollo del fascismo ed all'avvento del governo Badoglio.
Per questa ragione vi restò rinchiuso fino al 26 novembre 1944 (con lui vennero liberati almeno altri due antifascisti che avevano subito la stessa sorte: i bolognesi Enrico Bonazzi e Alcibiade Palmieri ).
In carcere studiò intensamente. Le dure condizioni sopportate nei nove anni di carcere lo portarono a contrarre la tubercolosi polmonare. Liberato, si portò nel ferrarese dove si mise in contatto con l'organizzazione comunista locale e militò nella 35a brigata Rizzieri.
Riconosciuto partigiano dall' 1 settembre 1944 alla Liberazione. [AR]