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Calco della targa commemorativa delle terme romane

Metà I secolo d.C.; seconda metà del II secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, via Saragozza, Palazzo Albergati (originale). L’originale fu murato nella loggia del palazzo nel XVI secolo.

TRASCRIZIONE

Divus Augustus parens

dedit

[C(aius) Caesar] Augustus

Germanicus [p(ater) p(atriae)]

refecit


in huius balinei lavation(e) HS (=sestertia) CCCC

nomin(e) C(ai) Aviasi T(iti) f(ili) Senecae f(ili) sui T(itus) Aviasius Servandus

pater testament(o) legavit ut ex reditu eius summ(ae)

in perpetuum viri et impuberes utriusq(ue) sexus

gratis laventur


TRADUZIONE

Il divo Augusto, padre della colonia, fece; Caio Cesare Augusto Germanico, padre della patria rifece. Il padre Tito Aviasio Servando fece un lascito testamentario di 400.000 sesterzi a nome del figlio Seneca perché con la rendita di quella somma venga assicurato per sempre l’ingresso gratuito alle terme ad adulti e fanciulli di entrambi i sessi

La lastra riporta due iscrizioni distinte e consecutive, la seconda delle quali, quella in basso, realizzata eradendo la cornice della prima. L’iscrizione più antica celebra la costruzione di un edificio, quasi sicuramente le terme citate nella seconda scritta, per volere dell’imperatore Augusto e il suo rifacimento da parte di un imperatore il cui nome è stato cancellato in seguito a damnatio memoriae ma che sarebbe da identificare con Nerone. L’altra iscrizione ricorda il ricchissimo lascito testamentario di un facoltoso bolognese che volle concedere l’ingresso gratuito alle terme a tutti i propri concittadini. La cifra straordinaria di 400.000 sesterzi è qui espressa "moltiplicando" il numero 400 (CCCC) per HS, sigla che indica 1000 sesterzi.

Curiosità: questa lastra, il cui originale è conservato nel cortile di Palazzo Albergati, è l’unica testimonianza archeologica delle terme pubbliche di Bononia, la cui ubicazione è tuttora molto discussa, non essendo state ancora trovate tracce “sul campo” dell’edificio. Ciò che è sicuro è che la loro costruzione si dovette all’imperatore Augusto, il quale si preoccupò anche del loro approvvigionamento idrico, promuovendo la costruzione dell’acquedotto che dal fiume Setta portava l’acqua in città. Grazie a Nerone, poi, le terme furono rifatte, in un momento in cui l’intera città godette di numerosi altri interventi di ristrutturazione e abbellimento degli edifici pubblici.

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Descrizione tecnica

Calcare (originale); gesso (copia): 89,5x119 cm. Inv. 19167.