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Boldrini insultato dalla plebe bolognese

1887 | 1897

Schede

L’opera, firmata sul fronte in basso a destra, rievoca gli ultimi momenti di vita di Cesare Boldrini il quale, durante l’assedio di Bologna nel 1849, fu invitato dalla popolazione a raccogliere affusti di cannone austriaci abbandonati per strada. Boldrini, pur conscio del tranello teso dal nemico, non riuscì a convincere i bolognesi della sua buona fede e, non volendosi scontrare con loro, passò all’azione, trovandovi la morte insieme ad un compagno. Questo bassorilievo insieme agli altri tre bozzetti rappresentanti La Cacciata degli austriaci da Porta Galliera, La distruzione del Castello di Galliera, e L’incontro di Teano, furono donati in più riprese dallo scultore Golfarelli al Museo. Il restauro eseguito nel 1997 ha ridonato loro piena leggibilità. Tutti i bassorilievi sono testimonianza delle complesse vicende del concorso per la costruzione della monumentale Scalea della Montagnola, inaugurata a Bologna il 28 giugno 1896 alla presenza dei reali. Gli episodi dedicati all’8 agosto 1848 e alla Distruzione del Castello di Galliera hanno un diretto riscontro con i soggetti storici scelti poi dalla Commissione per ornare la Scalea, mentre del Boldrini e dell’Incontro di Teano nulla si ritrova.

Progettata dagli architetti Tito Azzolini e Attilio Muggia, la Scalea vide la presenza di significativi marmi eseguiti dai più importanti artisti bolognesi dell’epoca: Diego Sarti (Fontana della Ninfa), Ettore Sabbioni (Bononia Libertas), Arturo Colombarini (Bononia Docet), Arturo Orsoni (La distruzione del Castello di Galliera), Pietro Veronesi (Ritorno dalla vittoria di Fossalta), ed infine il nostro Tullo Golfarelli con la Cacciata degli Austriaci da Bologna l’8 agosto 1848. L’imponente architettura, realizzata quale pura opera di decoro cittadino, completò il rettifilo di via dell’Indipendenza, realizzato nel corso di diversi anni al fine di collegare Piazza Maggiore alla stazione ferroviaria. La Scalea divenne il simbolo del progresso culturale ed economico raggiunto dalla città dopo l’Unità nazionale, un luogo dove potevano convivere miti sensuali, fasti del medio evo ed epica risorgimentale. L’esecuzione di queste opere colossali evidenziò qualità e capacità raggiunte dai nostri scultori nel lavorare il marmo.

Tullo Golfarelli (Cesena, 1852 - Bologna, 1928), Boldrini insultato dalla plebe bolognese, 1887-1897. Terracotta cm 42 x 61 x 6 inv. n. 1957.

Roberto Martorelli

In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.